ROMA (WSI) -“Solo attraverso una rinnovata iniezione di credito e un’ulteriore revisione dei prezzi si possono prefigurare scenari nuovamente espansivi per il mercato immobiliare”. E’ quanto emerge dall’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di novembre di Nomisma.
Secondo l’associazione bolognese il 2014 si chiuderà con un aumento delle compravendite di abitazioni del 3,7% su base annua a livello nazionale e del 5,5% nelle 13 grandi città. Per Nomisma il 2014 dovrebbe rappresentare l’anno d’inversione ciclica, con una ripresa delle quantità scambiate, anche se più contenuta delle aspettative.
Nel suo rapporto Nomisma ha scritto che il prolungamento della fase recessiva (evidente già a partire dal 2012), inizialmente affrontata limitando la revisione al ribasso dei pezzi di riserva, ha avuto come effetto “un significativo cambiamento in termini di adeguamento delle aspettative”, a riprova della maggiore consapevolezza sul fronte dell’offerta delle difficoltà di alienazione degli asset del mercato immobiliare.
Per questo Nomisma reputa non ancora esaurita la flessione dei valori nominali per poter indicare come effettiva la fase di miglioramento ciclico.
Seppure la flessione del 2014 risulti inferiore rispetto a quella del 2013, si è di fronte a “un arretramento significativo e comunque più consistente di quello del 2012”.
Nomisma evidenzia come dal 2008 ad oggi si sia registrata una crescita di metri quadrati di abitazioni acquistabili con un’annualità di reddito – con un picco di 6 mq quest’anno – dovuta al calo dei prezzi e ad una riduzione meno sensibile del potere di acquisto delle famiglie. Nonostante tali dinamiche, la ripresa del mercato continua ad essere ostacolata dall’incertezza delle condizioni economiche e lavorative delle famiglie, a cui si accompagna il razionamento ancora in atto della componente creditizia.
La ripresa presenta segnali “ancora deboli e latenti” sul fronte delle compravendite, mentre nulla e’ ravvisabile negli altri indicatori di mercato che confermano “una condizione di stagnante illiquidità degli immobili”.
Di conseguenza i tempi per le vendite e locazioni restano “straordinariamente alti e stazionari” per il terzo semestre consecutivo e lo stesso discorso vale per il divario tra prezzo offerto ed effettivo (sconto praticato). A fronte di uno spostamento di interesse da parte delle famiglie verso il mercato dell’affitto – che ha favorito una maggiore tenuta dei canoni rispetto ai prezzi, Nomisma rileva il contestuale innalzamento del canone mediano. Cio’ significa che si è in presenza di un mercato che torna lentamente a “differenziare il valore d’uso dell’immobile in funzione delle caratteristiche intrinseche ed estrinseche dello stesso”.
Lo scorso 16 ottobre, la stessa Istat ha reso noto che nel corso del primo trimestre, dopo due anni di variazioni negative in tutti i comparti immobiliari, le convenzioni notarili di compravendita per unità immobiliari, sia ad uso residenziale sia ad uso commerciale, hanno registrato nuovamente valori positivi.
Ma i prezzi rimangono sotto pressione con l’Istat che poco prima, sulla base delle stime preliminari, aveva comunicato che nel secondo trimestre l’ indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie (sia per fini abitativi sia per investimento) è diminuito dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,8% nei confronti dello stesso periodo del 2013. Di fatto l’Ipab ha registrato un tonfo -11,2% rispetto al 2010, anno base dell’indice.
Nella giornata di oggi è stato reso noto anche il rapporto dell’Osservatorio nazionale immobiliare turistico Fiaip per la stagione estiva 2014 relativo al mercato delle case per vacanza. La situazione appare altalentante man nonostante la pressione fiscale “abnorme” per le seconde case, si registrano, quest’anno, timidi segnali di ripresa, che non sono però omogenei su tutto il territorio nazionale. La percentuale di compravendite immobiliari che hanno avuto per oggetto gli immobili in località di mare e di montagna è rimasta abbastanza stabile nel tempo e una ritrovata domanda negli ultimi mesi è stata favorita anche da un calo dei prezzi immobiliari in media del 10% rispetto al 2013. In ribasso del 5% i prezzi delle locazioni.
Le prospettive per il 2015 -relative al settore immobiliare turistico, rimangono incerte. Nonostante la maggiore offerta immobiliare turistica (+5%), con una richiesta di seconde case in aumento soprattutto da parte degli acquirenti internazionali, sono molte le occasioni che sfumano a causa di una perdurante incertezza economica.
(Lna)