ROMA (WSI) – Il Pd vince sia in Emilia Romagna che in Calabria, il Movimento 5 Stelle è in piena parabola discendente, boom invece per astensionisno e per la Lega di Matteo Salvini. Tant’è che quest’ultimo sfida il premier Matteo Renzi: “Il pallone Renzi si sta sgonfiando. La Lega vola, la nostra comunità cresce ovunque. Pochi amici fra i potenti, tanti Amici fra la gente”. Così il segretario federale della Lega commenta con un tweet i risultati sulle elezioni regionali.
Il vero vincitore è l’astensione, dal momento che degli aventi il diritto a votare si è recato alle urne solo il 40%, tra i minimi record della storia italiana. In Emilia Romagna, in particolare, ha votato solo il 7,67 per cento, trenta punti percentuali in meno rispetto alle precedenti regionali, quando aveva votato il 68 per cento degli aventi diritto. In Calabria affluenza del 44%, contro l’oltre 59% delle ultime elezioni.
In Calabria Mario Oliverio è stato eletto presidente con oltre il 60% delle preferenze (ma alla lista Pd va solo il 24% dei voti, con quasi il 12% che va alla lista con il nome del presidente).
Il centrodestra: Wanda Ferro (Fi-Fdi) intorno al 23%, Nico D’Ascola intorno al 8%. Attorno al 4% la percentuale di Cono Cantelmi del Movimento5Stelle, che quindi non entrerà in consiglio.
In Emilia-Romagna ha vinto Stefano Bonaccini (centrosinistra), che con il 49,05% dei consensi ha superato Alan Fabbri (leghista candidato del centrodestra), fermo poco sotto il 30% (29,8%). Il candidato del Movimento5Stelle, Giulia Gibertoni, si è fermata sotto il 15%, al 13.3%.
Le elezioni mettono in evidenza soprattutto il fenomeno Lega Nord, che ha doppiato Forza Italia, 19,4 a 8,3 per cento. “Prendere più del 20% nella maggior parte dei seggi dell’Emilia Romagna è un dato importante e ha un’importanza fondamentale anche per quello che riguarda il voto politico a livello nazionale”, ha detto il candidato leghista alla presidenza dell’Emilia Romagna, Fabbri.
Disfatta per il Movimento 5 Stelle. Sarà che Giulia Gibertoni, candidata per il M5s alla successione di Vasco Erranni alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, era stata definita “l’unica grillina che non urla”; questo fattore, insieme all’assenza di Beppe Grillo in campagna elettorale, ha decretato un calo considerevole.
Quando sono state scrutinate oltre mille sezioni (su 4.512 totali) Gibertoni ha totalizzato 42.109 preferenze, pari al 13%, piazzando il M5s al terzo posto in regione dopo il Pd e la Lega Nord. Tra i motivi dell’arresto del M5S, la “cacciata” di tutti e due i consiglieri: Favia e Andrea Defranceschi. Il primo allontanato per il suo “disallineamento con il capo”, il secondo perché coinvolto nell’inchiesta “spese pazze” che ha riguardato 41 consiglieri di tutti i partiti.
(Lna)