MILANO (WSI) – Per Credit Suisse il titolo bancario italiano preferito è Intesa SanPaolo. E’ quanto risulta dal report della banca d’affari “Italian banks”, che fa notare che “la performance dei corsi azionari delle banche italiane è rimasta volatile per tutto l’anno, con gli investitori alle prese con la discrepanza tra le valutazioni apparentemente appetibili (0,7-0,8x *PTBV per UBI/UCG(Unicredit), 1,0x per Intesa SanPaolo) e la debolezza del trend macroeconomico/politico dell’Italia, sia in termini assoluti che relativi”.
Gli ultimi due mesi “sono un buona prova di questa volatilità ”, dal momento che il trend delle quotazioni si è rivelato “molto debole (-6/12% a ottobre)”, sulla scia del riaffacciarsi delle preoccupazioni macro sull’Europa e anche a causa della pubblicazione dei risultati di Unicredit, relativi al terzo trimestre. Detto questo, il report segnala il notevole miglioramento delle ultime settimane, complici i rumor sul QE europeo e il ritorno dell’appetito per il rischio.
Credit Suisse mette in evidenza che: “il trend principale degli utili lascia ancora pensare a un miglioramento graduale dei ritorni: riteniamo che la combinazione di costi di finanziamento più bassi, miglioramento nella generazione delle commissioni, severi controlli sui costi e del calo degli accantonamenti per far fronte alle perdite sui prestiti dovrebbe più che compensare i tassi di interesse più bassi, la debole generazione di volumi di prestiti e il calo delle entrate legate ai titoli di stato”. Detto questo, se le stime su Intesa SanPaolo sono rimaste largamente intatte, quelle di Ubi e Unicredit sono “state tagliate rispettivamente del 10% e del 6-7%”.
Su Intesa SanPaolo il rating rimane “outperform”, con un obiettivo sul prezzo di 2,8 euro, +19% circa rispetto ai prezzi correnti. La banca secondo Credit Suisse presenta un vantaggio competitivo rispetto alle rivali e anche una capacità di dividenti e di solvibilità superiore”. All’interno della “periferia dell’Eurozona, Intesa SanPaolo è la nostra scelta numero uno”. Anche Ubi ha rating “Outperform”, nonostante il taglio delle stime sugli utili del 10%, che riflette una minore crescita dei prestiti e una minore generazione di reddito legato al trading. Unicredit è invece neutral, con un nuovo target price di 6,1 euro (il precedente era 6,6 euro). (Lna)