ATENE (WSI) – La crisi politica greca getta nel panico i mercati, con i bond greci che tornano a salire e la curva dei rendimenti che si è invertita. Le prospettive che si tengano presto elezioni anticipate mettono paura.
Il selloff sta spingendo in rialzo i rendimenti e i titoli di Stato a 10 anni entrano nella zona comunemente ritenuta di pericolo sopra l’8%.
A questi tassi il governo non riuscirebbe a finanziare il proprio debito, che è stimato raggiungere 318,6 miliardi di euro nel 2014, pari al 174,8% del Pil.
Il decennale ellenico rende l’8,55% con un rialzo di ben 43 punti base, secondo i dati Tradeweb. Il tasso del titolo a scadenza tre anni è balzato al 9,35% dall’8,2% di ieri sera superando il tasso del benchmark a 10 anni.
Se la Grecia dovesse tornare alle elezioni e se la sinistra anti austerity di Syriza dovesse fare parte dell’amministrazione, difficilmente il governo rispetterebbe le restrizioni fiscali imposte dal programma di salvataggio della Troika (Fmi, Ue, Bce). È più probabile che la priorità in quel caso sarebbe invece l’uscita dal piano.
Il partito di Tsipras, infatti, è accerrimo nemico delle politiche di austerità ed è determinato a ottenere la cancellazione del 70-80% del debito pubblico ellenico.
I gestori che hanno preso parte all’asta del debito primaverile, che è stato chiamato “il ritorno trionfante” della Grecia sui mercati, rischiano di avere brutte sorprese.
In Aprile il Tesoro ellenico aveva collocato 3 miliardi di titoli a 5 anni, con un rendimento medio del 4,95%. L’offerta è stata pari a ben €20 miliardi, con gli investitori che – in un contesto di tassi ai minimi storici – erano alla disperata ricerca di debito che offrisse un ritorno alto.
(DaC)