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Bce, persiste rischio “crisi sistemica”. Banche europee, deficit capitale solo punta iceberg

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NEW YORK (WSI) – I debiti sovrani hanno la capacità di scatenare una “potenziale crisi sistemica”. In un recente documento sulla stabilità finanziaria dell’Eurozona, l’Eurotower scrive di fatto che “il rischio sistemico è sceso, nonostante le intermittenti turbolenze sui mercati finanziari”. Detto questo, a una analisi più attenta, si nota che il rischio rimane elevato, dal momento che due dei tre principali parametri necessari per determinare il livello di rischio sul sistema finanziario sono rimasti stabili e il terzo parametro mostra addirittura un aumento del rischio.

Secondo alcuni analisti americani, insomma, a dispetto delle rassicurazioni arrivate dall’istituto di Francoforte, la realtà è ben diversa: “Le minacce restano ancora elevate e lo stesso istituto di politica monetaria ne è consapevole”. In pratica, come fanno notare alcuni economisti, quello che emerge è una contraddizione tra quanto detto e quanto è invece scritto nel documento di riferimento. GUARDA.

Come se non bastasse Ignazio Angeloni, membro del consiglio di sorveglianza della Bce, nel corso del suo intervento al convegno “Beyond the euro crisis” organizato da Cigi e Oliver Wyman ha riferito che l’istituto ha chiesto ad alcune banche europee aggiustamenti su piani ricapitalizzazione presentati.

Angeloni ha sottolineato come nella copertura del deficit di capitale verrà valutata “l’adeguatezza degli strumenti per coprirlo” e come questi deficit rappresentino talvolta “solo la punta dell’iceberg. L’azione della vigilanza sarà di andare alle radici” di queste problematiche analizzando “i sistemi interni di controllo delle banche, la governance, il modello di business ed i rischi operativi”.

Angeloni ha inoltre confermato che tra le priorità da affrontare subito nel 2015, la vigilanza unica della Bce si concentrerà “sui modelli interni di valutazione dei rischi” adottati dalle banche europee. “Questo processo è molto importante per creare un terreno di gioco” uguale per tutte le banche, ha sottolineato “ci sono ancora molte situazioni che lasciano spazio ad opzioni ed interpretazioni discrezionali”. (mt)