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Nuovo crash Borsa Atene, premier parla di uscita dall’euro

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ATENE (WSI) – Due mesi fa S&P avvertito che la Grecia rischiava il default nel giro di 15 mesi. Sembravano dichiarazioni allarmanti, ma in realtà l’agenzia americana potrebbe essere stata fin troppo ottimista nell’indicare i tempi. Dai primi di marzo il governo, difatti, non sarà più autosufficiente finanziariamente.

La Borsa di Atene, osservata speciale dopo il precipitare della crisi politica, ha esteso le perdite di seduta. L’inversione della curva dei rendimenti, provocata dal balzo dei tassi a breve, indica che il mercato non si fida della solvibilità del debito sovrano.

La Borsa ha perso -19,85% nelle ultime tre sedute.

Alla lunga lista di fattori negativi si sono aggiunte oggi le dichiarazioni del premier. Antonis Samaras ha detto ai suoi parlamentari che “la loro scelta è semplice”. O trovano un’intesa o si andrà alle elezioni anticipate che potrebbero voler dire default per il paese.

Qualora il Parlamento non riesca ad eleggere entro la fine di questo mese un nuovo presidente della Repubblica, si terrĂ  un voto anticipato in gennaio.

Senza ulteriori aiuti esterni dall’Ue – ha avvertito Samaras – la Grecia riuscirebbe infatti ad avere risorse finanziarie a sufficienti solo fino alla fine di febbraio.

In un intervento davanti ai deputati del suo partito, Samaras ha detto che la Grecia otterrĂ  la prossima tranche del prestito europeo, ma che se si terranno elezioni anticipate tornerebbe tutto in discussione.

Secondo Samaras i mercati stanno reagendo negativamente perché si trovano davanti alla prospettiva che Syriza vinca se si dovesse andare al voto. Il partito di sinistra guidato da Tsipras, dato per favorito nei sondaggi, è contrario alle misure di austerity ad oltranza.
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Samaras ha infine lanciato un appello ai deputati perché si assumano le proprie responsabilità. “La scelta è semplice”, ha dichiarato il capo di governo del partito dei conservatori: o si trova un candidato comune alla presidenza o si dovrà andare al voto, con tutti i rischi che uesto comporta.

L’esecutivo ha tempo fino al 17 dicembre, giorno dell’elezione del Capo di Stato, per trovare un nome che sia in grado di raccogliere il favore dei due terzi del Parlamento.
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In seguito alle dichiarazioni del premier, l’azionario ha esteso le perdite e ora il rischio di un default è salito ulteriormente. I rendimenti a tre anni sono ben al di sopra del 10% (138 punti base sopra il decennale) e i Cds – ovvero i contratti che misurano il costo per assicurarsi contro un default del debito a 5 anni – sono tornati ai livelli di settembre di due anni fa.

(DaC)