Società

Italia: inflazione sempre bassa, ma rincaro record per alimentari

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ROMA (WSI) – Nonostante il rincaro record di frutta e verdura, i prezzi al consumo sono scesi dello 0,2% in Italia in novembre rispetto ad ottobre. È di solo +0,2% il miglioramento rispetto al 2013 dello stesso mese. A ottobre il rialzo era stato pari a +0,1%.

L’indice dell’inflazione al lordo dei tabacchi, misurato dall’Istat, conferma le stime preliminari e risulta un po’ più alto delle previsioni. Ciononostante, l’indice rimane su livelli ancora preoccupantemente bassi che non fanno nulla per allontanare lo spauracchio deflazione.

La marginale accelerazione dei prezzi deriva soprattutto dalla ripresa su base annua della componente degli alimentari non lavorati (+0,8%, da -0,2% di ottobre) e, in minor misura, di altre tipologie di prodotti.

Sul rincaro del cibo, come sottolinea Coldiretti, ha influito il maltempo, come dimostra il rialzo su base mensile del 2,4% per la frutta, anch’esso condizionato da fattori stagionali. È da record l’aumento record dei prezzi delle verdure (+8% a novembre su base mensile).

Le condizioni meteo avverse hanno distrutto le coltivazioni nelle campagne con un conto per le imprese agricole da 2,5 miliardi tra calo produttivo, maggiori costi per la difesa della colture e stravolgimento nei consumi.

La dinamica registrata dalla componente alimentare è in parte bilanciata dall’accentuazione della flessione tendenziale dei prezzi degli energetici non regolamentati (-3,1%, da -2,2% del mese precedente).

Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, la cosidetta “inflazione di fondo” resta infatti sostanzialmente stabile al +0,5%. Ma al netto dei soli beni energetici, è cresciuta a +0,6% dal +0,4% di ottobre.

L’inflazione acquisita per il 2014 scende invece allo 0,2% dallo 0,3% di ottobre.

Rispetto a novembre 2013, il tasso di crescita dei prezzi dei servizi sale allo 0,9% (da +0,7% del mese precedente). Pertanto, rispetto a ottobre 2014, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di tre decimi di punto percentuale.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,5% in termini congiunturali e dello 0,4% in termini tendenziali (in accelerazione dal +0,1% di ottobre).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto sono rimasti invariati su base mensile e crescono dello 0,2% su base annua (era +0,1% il mese precedente).

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce dello 0,2% su base mensile e cresce dello 0,3% su base annua (la stima preliminare era +0,2%), in lieve accelerazione rispetto a ottobre (+0,2%).

(DaC)