ROMA (WSI) – Il calo dei prezzi della benzina e delle telecomunicazioni hanno contribuito a mantenere bassi i livelli di inflazione in novembre.
Lo ha riferito l’ufficio di Statistica dell’Ue, confermando le stime precedenti. Si tratta della lettura definitiva.
Eurostat ha reso noto come i prezzi al consumo nei 18 paesi della moneta unica siano scesi dello 0,2% mese su mese in novembre, per un ribasso dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.
I dati sono in linea con le attese. La paura di una deflazione, uno stato di calo persistente dei prezzi segno di un’economia non in salute, è comprensibile. In uno scenario del genere i consumatori tendono a rimandare le compere perché si aspettano che i prezzi scendano ancora.
Il mese scorso il calo dei carburanti è stato il più marcato delle varie componenti e ha contribuito a una sottrazione del -0,22% dalla percentuale del dato finale. I prezzi sono invece saliti in ristoranti e bar, affitti e tabacco.
L’inflazione core che non tiene conto delle componenti volatili come cibo ed energia è a ogni modo scesa -0,1% mese su mese. Il rialzo su anno è dello 0,7%, lo stesso registrato in ottobre.
Il costo del lavoro è cresciuto dell’1,3% annuo nel terzo trimestre (il consensus era per +1,2%). I dati sono stati sostanzialmente in linea con le attese e per questo non si è avuta una particolare reazione sui mercati.
Il Ftse Mib continua a scambiare in perdita dopo la pubblicazione dei dati macro.
(DaC)