BERLINO (WSI) – Secondo Wolfgang Munchau del Financial Times il piano non funzionerà neppure. Ma a giudicare dalle reazioni dei mercati, operatori e analisti credono che il Quantitative Easing europeo da 500 miliardi abbia le carte in regola per ravvivare la spenta Eurozona.
Il mercato si è convinto che la Germania finirà per cedere, secondo Italia Oggi, ma non senza prima aver strappato un’intesa sulla ‘merce di scambio’. Tale accordo, essenziale perché Merkel e la Bundesbank finiscano per cedere, prevede che gli acquisti di Stato avvengano a determinate condizioni.
E nello specifico che gli acquisti per 500 miliardi di euro siano modulati in base all’andamento del Pil dei 18 paesi di Eurolandia. Un’altra ipotesi al vaglio prevede acquisti “a piacimento”, plausibilmente concentrati sui Paesi più in difficoltà.
Se dovesse spuntarla il fronte che appoggia la prima ipotesi, come ricordano i media italiani l’operazione di Draghi si risolverebbe in un generosissimo prestito alla Germania, che ha un Pil pari al 29% di quello dell’Eurozona e 12 punti sopra all’Italia. Con questo criterio, dunque, 150 dei 500 miliardi finirebbero proprio nelle casse di Berlino. All’Italia rimarrebbero le briciole: 85 miliardi.
Come sostiene un analista finanziario dell’istituto Bruegel “più che in un rilancio dell’economia il quantitative easing si risolverebbe in un salvataggio delle banche tedesche”, che tanto sono esposte al debito della Grecia uno dei paesi più in difficoltà.
Per l’editorialista del giornale finanziario britannico Munchau a ogni modo il piano è destinato a fallire, perché interverrebbe solamente sul 5,5% del debito pubblico totale dell’eurozona, che ammonta a circa 9 mila miliardi di euro, una “percentuale economicamente irrilevante”.
Conclude Munchau: “Se la Bce volesse avvicinarsi, in termini relativi, a quello che hanno fatto le altre banche centrali dal 2008 in poi, dovrebbe impegnarsi a comprare titoli per almeno 2 mila miliardi di euro”, 4 volte più della somma preventivata invece al momento.
Sempre riguardo alla forma con cui avverà il programma di allentamento monetario straordinario, nei giorni scorsi Nowotny ha escluso che la Bce possa acquistare bond sovrani sul mercato primario. Se serve lo farà sul secondario.
Il membro del board dell’istituto centrale ha aggiunto di non vedere un grande impatto sul budget dell’Eurotower dell’esito dell’operazione Tltro.
Il piano prevede la concessione di prestiti a tassi ultra vantaggiosi a una sola condizione: che le banche prestino poi quel denaro a imprese e famiglie.
(DaC)