SAN FRANCISCO (WSI) – I prezzi delle case a sono saliti del 27% mentre le vendite di immobili sono crollate del 20%: è il uadro desolante del mercato del mattone a San Francisco.
La crisi immobiliare californiana è entrata in una nuova allarmante fase che ha spinto diversi osservatori a parlare di “bolla immobilare 2.0”.
La città del Golden Gate Bridge è la mecca dell’hi-tech e delle menti innovative, delle startup e degli investimenti internazionali.
Gruppi di App senza ricavi reali ma con grandi sognatori al timone sono valutati miliardi di dollari. I manager riescono a reperire miliardi di finanziamenti ma in molti casi riescono anche a mandarli in fumo in poco tempo tutti quei soldi.
Per ogni incremento dei prezzi delle case, ci saranno persone ‘comuni’ che rimangono indietro e non riescono a comprare un’abitazione.
Con una mediana dei prezzi di 601 mila dollari in novembre, in rialzo del 9,3% anno su anno, non ci sono molte persone che possono permettersi una casa. E gli investitori iniziano a perdere interesse. I compratori hanno firmato contratti per l’acquisto del 18,6% delle case disponibili, in calo dal 20,4% di novembre 2013. È il livello più basso da settembre 2010.
Il volume di case vendute è in calo in tutte e nove le contee della California, anno su anno, ma nessun distretto raggiunge i livelli di San Francisco (-20%). I prezzi medi sono saliti ai massimi record di 1.072.500 in novembre (+27% in un anno). Con tale somma si può comprare un appartamento senza vista sul mare con due camere da letto in un’area così così.
Sembra che nonostante sei anni di stimoli monetari straordinari, il mercato immobiliare non si sia ripreso. Per spiegare il fenomeno DataQuick si è limitato a citare il “numero in calo di investitori” che comprano e “altri fattori di mercato”.
La media dei prezzi delle case vendute di 412 mila è appena in rialzo del 7% rispetto a un anno fa, ma siamo al sesto mese di fila di incrementi a una cifra anno su anno dopo 22 mesi di rialzi a doppia cifra. Da qui deriva probabilmente la sensazione di stagnazione che deriva da un modo in cui i prezzi sono destinati a salire all’infinito.
Fonte: Naked Capitalism
(DaC)