Economia

QE imminente. Draghi: “agiremo”. E dice no al Quirinale

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ROMA (WSI) – Molti diranno che finalmente è arrivata l’ammissione. Il presidente della Bce Mario Draghi ha infatti chiaramente detto di non poter escludere il rischio di una deflazione nell’Eurozona. Dichiarazioni rilasciate nel corso di un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt, che stanno portando i mercati a scommettere su un QE imminente.

Immediata la reazione dell’euro, sceso fino al minimo di $1,2041, dopo aver riportato la perdita su base annua più forte, nel 2014, dal 2005. La moneta unica ha testato il valore più basso dal giugno del 2010.

“Il rischio che non rispettiamo il nostro mandato, relativo alla stabilità dei prezzi, è più alto di quanto non lo fosse sei mesi fa – ha detto il numero uno della Bce – Ci stiamo preparando tecnicamente a modificare la dimensione, la velocità e la composizione delle nostre misure, all’inizio del 2015, nel caso in cui dovesse essere necessario, per reagire contro un periodo troppo lungo di bassa inflazione. C’è unanimità nel Consiglio della Bce su questo”.

Con l’inflazione che dovrebbe secondo le stime diventare negativa quest’anno, alcuni membri del Consiglio direttivo della Bce hanno avvertito sul rischio di una spirale deflazionistica, mentre altri vorrebbero attendere l’effetto delle manovre precedentemente varate. I membri del Consiglio della Bce, dunque, sarebbero d’accordo sul principio di agire, ma non sui tempi.

Draghi ha chiaramente ammesso che “il rischio di deflazione non può essere interamente escluso, ma è limitato” e che comunque “dobbiamo agire contro questo rischio”. Sull’ammontare che la Bce dovrebbe spendere per l’acquisto di titoli di stato governativi, ha risposto: “è difficile da dire”.

Intanto, i rendimenti decennali dei bond italiani e spagnoli sono scesi ai minimi record dopo la pubblicazione dell’intervista. Il prossimo meeting del Consiglio direttivo della Bce è previsto per il prossimo 22 gennaio.

Ma Draghi ha parlato anche di politica, o meglio, del toto nomine per il Quirinale. Il suo nome è stato infatti più volte associato ai papabili per la poltrona di presidente della Repubblica.

Ma il numero uno della Bce ha detto chiaramente:”Non voglio essere un politico e il mio mandato come presidente della Bce durerà fino al 2019″.

(Lna)