MILANO (WSI) – Euro sotto pressione, buca la soglia di $1,20 e viene scambiato a quota $1,1949, ma nelle ore precedenti è sceso fino a $1,1864, ai minimi dal marzo del 2006, ancora più in basso rispetto ai minimi testati nel maggio del 2010, quando ci fu il primo bailout della Grecia.
La moneta unica è capitolata fino a -1,2% nelle contrattazioni odierne contro il dollaro, dopo che la scorsa settimana il presidente della Bce Mario Draghi ha dato chiari segnali sull’adozione di un imminente QE.
A mettere sotto pressione la valuta, anche l’inizio della campagna elettorale in Grecia, in vista delle elezioni anticipate del prossimo 25 gennaio, che potrebbero decretare la vittoria del partito anti-austerity guidato dal leader Tsipras.
Nei confronti dello yen, l’euro è sceso fino a JPY 143,16, al minimo dallo scorso 11 novembre, per poi recuperare lievemente terreno, attorno a quota JPY 143,80. La scorsa settimana, l’euro ha segnato un calo -0,3%, riportando la terza peggiore performance tra le 10 valute dei paesi avanzati monitorate da Bloomberg Correlation-Weighted Indexes. Il dollaro ha guadagnato +1,6% e lo yen è salito +1,9%.
Il Bloomberg Dollar Spot Index (BCOM), che monitora la performance del dollaro verso le 10 principali valute è salito fino a 1.144,17, verso la chiusura più alta da quando è stato stilato l’indice, il 31 dicembre del 2004. (Lna)