Economia

Inflazione Eurozona resterà sotto zero per mesi, Bce agirà

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ROMA (WSI) – Il peggior scenario economico possibile è diventato realtà nell’area euro. Il tasso di inflazione della regione è sceso al di sotto dello zero per la prima volta in più di cinque anni, avallando le speculazioni su un imminente Quantitative easing da parte della Bce.

Nel mese di dicembre i prezzi sono scesi -0,2%; il tasso è il più basso, stando alle rilevazioni di Eurostat, dal settembre del 2009 ed è peggiore del -0,1% atteso dagli economisti di Bloomberg.

In un report separato, Eurostat ha reso noto che la disoccupazione nell’area è rimasta stabile a novembre all’11,5%.

I timori sulla solidità dell’economia globale e sul rinnovarsi della crisi dei debiti sovrani in Europa scatena sui mercati una forte avversione al rischio, che si traduce in un ritorno degli investitori sugli asset considerati più sicuri. Ne beneficiano i Bund, i titoli di stato tedeschi, che vedono i tassi scendere al nuovo minimo storico dello 0,44%.

“Molto probabilmente l’inflazione scenderà ulteriormente a gennaio e rimarrà estremamente bassa per tutto l’anno – ha commentato in un’intervista rilasciata a Bloomberg Evelyn Herrmann, economista presso BNP Paribas a Londra – Ci aspettiamo che la Bce annunci un programma di acquist che includa anche bond governativi”.

Secondo Nick Kounis, economista di ABN Amro, l’inflazione rimarrà negativa per diversi mesi, costringendo Draghi ad intervenire. Ma la regola dei cambi di Draghi potrebbe cambiare le carte in tavola. Il forte calo dell’euro sul mercato dei cambi, legato alla crescente attesa di misure da parte della Bce, potrebbe infatti finire per smorzare i rischi di una deriva deflazionistica nell’Unione monetaria.

La tendenza di fondo dei prezzi al consumo dipenderà certamente dal valore del petrolio. “Se rimangono ai livelli attuali, l’inflazione rimarrà negativa fino a giugno. Detto questo, l’inflazione core avrà un movimento laterale”, osserva Kounis.

Nonostante l’elevato tasso di disoccupazione, le pressioni deflative provenienti dal mercato del lavoro sono limitate. I prezzi all’import saliranno come effetto dell’indebolimento dell’euro.

Il numero uno della Bce, secondo la banca, malgrado l’opposizione della Germania dovrebbe trovare sostegno sufficiente per varare un nuovo programma di quantitative easing.

Kounis ha detto che la vicenda greca potrebbe complicare i tempi e modi dell’annuncio. La Bce dovrebbe finire per assicurare nel meeting di gennaio che varerà un programma di acquisto di asset su larga scala, compresi i bond sovrani.

“Tuttavia potrebbe evitare di dare ulteriori dettagli fino a marzo, aspettando di vedere come si evolve la situazione in Grecia”.

L’Europa ha attraversato il fiume Rubicone, aumentando i rischi di entrare in una spirale deflativa. Il meeting del 22 gennaio della Bce assume un’importanza ancora maggiore e probabilmente Draghi aumenterà le classi di asset comprate nel settore privato, lasciando per la riunione di marzo, una volta che la situazione greca si è delineata, l’annuncio relativo all’acquisto di bond pubblici.

(Lna-DaC)