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Timori crack Eurozona: €1.200 miliardi su bond con rendimenti negativi

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ROMA (WSI) – Sono sempre di più gli investitori che, pur di evitare il rischio e rifugiarsi negli asset considerati più sicuri, puntano sui bond dell’Eurozona, che ormai non solo non rendono più nulla, ma hanno rendimenti negativi.

In poche parole, per garantirsi un margine di sicurezza, si paga di tasca propria. E a cifre astronomiche.

Tanto che, stando a quanto riporta il Financial Times, il debito governativo dell’Eurozona che presenta rendimenti negativi è balzato al record di 1,2 trilioni di euro, ovvero a un quarto di tutto il flottante dei titoli di stato europei. Una crescita impressionante, se si considera che, stando a una ricerca di Bank of America Merrill Lynch, a ottobre l’ammontare era di 500 miliardi di euro.

Con le imminenti elezioni in Grecia, diversi gestori di fondi stanno decidendo di puntare su una strategia “solo core”, ovvero evitando quelle obbligazioni che sono emesse da paesi considerati meno virtuosi.

“E’ l’eredità della crisi – molti gestori di fondi sono ancora consapevoli del rischio dei paesi periferici e della potenziale volatilità all’orizzonte”, ha commentato, intervistato dal Financial Times, Marchel Alexandrovich, economista europeo senior presso Jefferies. “Sanno che esiste uno scenario in cui la Grecia potrebbe provocare un effetto contagio su altre economie dei paesi periferici, e dunque decidono al momento di puntare sugli asset core”.

Tuttavia, tutto ciò implica che, al fine di ottenere rendimenti positivi – lo scopo di puntare sugli asset è d’altronde quello di ottenere un ritorno, non di pagare di tasca propria – molti investitori sono costretti a scommettere su bond che presentano una scadenza più lunga o un rating decisamente basso”.

I bond-beni rifugio (per cui si deve pagare) sono invece soprattutto obbligazioni a breve scadenza dei paesi core dell’Eurozona. Per esempio l’Irlanda ha visto i tassi dei propri titoli di stato a due anni scendere in territorio negativo lo scorso settembre, anche se ora sono positivi.

All’origine del fenomeno c’è la Bce che, come afferma Barnaby Martin, responsabile strategist del credito presso Bank of America Merrill Lynch, ha creato “un’asset class completamente nuova, negli ultimi sei mesi”. E questo perchè vuole che gli investitori puntino su “investimenti più rischiosi”. (Lna)

Fonte

Financial Times