NEW YORK (WSI) – Dopo due giorni di rally, Wall Street chiude in rosso nel giorno in cui e’ stato diffuso un rapporto sull’occupazione relativo a dicembre migliore delle stime. Torna così in rosso il bilancio da inizio anno. Nel finale, il Dow perde lo 0,95% a 17.737 punti, lo S&P 500 scivola dello 0,83% a 2.045 punti mentre il Nasdaq scivola dello 0,68% a 4.704 punti.
L’attenzione degli investitori si è concentrata sul declino dei salari orari, risultati in calo. Il dato sta a significare che la Federal Reserve non ha fretta nell’alzare i tassi. Tesi confermata da Charles Evans, governatore della Federal Reserve a Chicago nonche’ membro votante del Federal Open Market Committee: secondo lui i tassi non dovrebbero essere alzati prima del 2016.
Tornando ai dati arrivati sul fronte occupazionale, secondo il Dipartimento del lavoro, il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti e’ sceso in dicembre al 5,6% dal 5,8% di novembre, sui livelli piu’ bassi dal giugno 2008. Nel corso dello stesso mese sono stati creati 252mila nuovi impieghi.Le attese degli analisti erano per un calo del tasso di disoccupazione piu’ limitato, al 5,7%, a fronte della creazione di 240.000 impieghi.
In lieve recupero la moneta unica che dopo essere scesa al di sotto della soglia di $1,18 ai minimi di nove anni, risale a 1,18.
Tra le materie prime, i petrolio in forte ribasso nel finale di seduta in Europa. Il greggio del Mare del Nord ha aggiornato nel corso della seduta i nuovi minimi dall’inizio del 2009, a 48,90 dollari. Nel prosieguo la consegna febbraio del Wti e’ in calo del 3,05% a 47,30 dollari/barile e l’analogo contratto sul Brent e’ in calo del 3,55% a 49,15 dollari. Appena due giorni fa il Wti aveva toccato a 46,85 dollari.
Il rally dei Treasury, protagonisti nel 2014 della migliore performance dal 2011, sembra destinato a continuare. Gli investitori puntano sui titoli di stato americani, ieri snobbati per la prima volta in nove sedute. Anche se la banca centrale americana si prepara a una stretta monetaria – da molti attesa non prima di meta’ 2015 – la Banca centrale europea dovrebbe lanciare nuovi stimoli, forse attraverso l’acquisto di titoli sovrani dell’Eurozona.
Una tale prospettiva spingerebbe al ribasso i rendimenti di tali bond rendendo ancora piu’ attraenti quelli americani. Il decennale americano viaggia all’1,9622% dal 2,016% di ieri. Il titolo a tre mesi si trova allo 0,0203%.