ROMA (WSI) – “L’augurio al Paese è che sia unito e sereno”. E’ quanto ha detto ai microfoni di Rainews 24, Giorgio Napolitano, dopo aver rivolto il saluto di commiato ai corazzieri e ai dipendenti del Quirinale.
Rispondendo a un bambino, Napolitano ha ammesso di essere felice di tornare alla vita ‘normale’. “Certo che sono contento di tornare a casa”. E ancora: “Qui si sta bene, è tutto molto bello ma è un po’ una prigione. A casa starò bene e passeggerò”.
Il suo successore, ha detto Renzi, dovrà essere un “arbitro”. “La Costituzione – ha fatto notare – descrive” per la presidenza della Repubblica il “profilo di un arbitro saggio”: il capo dello Stato “non è il giocatore di una delle due squadre ma ha rilevanti responsabilità nella vita quotidiana, rilevantissime in alcuni momenti storici, servirà una personalità di grande livello”.
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ROMA (WSI) – Il dado era stato tratto da tempo. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva chiaramente manifestato l’intenzione di dimettersi, tant’è che qualcuno aveva parlato anche di sue possibili dimissioni in occasione del discorso di fine anno.
Quel giorno, Napolitano ha di fatto pronunciato il suo ultimo discorso, confermando le imminenti dimissioni, che a quel punto molti hanno dato per certe nel periodo successivo alla chiusura del semestre di presidenza italiana alla Ue. Dopo, dunque, il discorso del premier Matteo Renzi a Strasburgo.
E infatti il premier ha invitato i presenti al Parlamento europeo ad alzarsi e ad applaudire per Napolitano, “guida per il Paese e un convinto europeista”.
Il quotidiano La Repubblica segnala che le dimissioni arriveranno “domani attorno a mezzogiorno”, con “gli onori militari che i corazzieri gli renderanno nel cortile del Quirinale. Le lettere di dimissioni di Napolitano a quel punto saranno già partite”.
“A Renzi – prosegue il quotidiano – la conferma definitiva: “Mercoledì lascio”.
“Presidente – è stata la risposta del capo del governo da parte nostra c’è pieno rispetto per la sua scelta. Noi faremo di tutto per portare a compimento le riforme e sono convinto che riusciremo a farcela prima di eleggere il suo successore “. (Lna)