ROMA (WSI) – Non ci sta, la minoranza del Pd, ad accettare come è stato gestito il caso Cofferati. L’addio di Sergio Cofferati al Partito Democratico, successivo ai sospetti di irregolarità elettorali, agita le acque sia in Liguria che a Roma. E Stefano Fassina avverte: “Il modo sbrigativo e offensivo per la dignità di Cofferati con cui la sua scelta è stata trattata peserà notevolmente sul voto per il Quirinale”, ha avvertito Fassina, nel corso di un intervento a Rainews 24.
La scissione sembra ormai un dato di fatto in Liguria, dove il deputato Luca Pastorino e la europarlamentare Renata Briano hanno detto che non voteranno Raffaella Paita (vincitrice delle primarie), precisando che stanno lavorando a una lista alternativa. La denuncia è l’ingerenza degli esponenti del centrodestra.
“E’ un capitolo aperto da tempo. La domanda è se riguarda un pezzo di Pd: in Liguria temo sia un’ipotesi molto concreta. Ed è possibile che ci siano sviluppi a livello nazionale”, ha detto intanto, intervistato da La Stampa, l’esponente della minoranza democratica Pippo Civati.
Ieri, in un commento al Gr1, Civati si era così espresso: “Non so cosa deve succedere ancora perché nel partito si apra una riflessione su cosa è diventato il Pd e dove vuole mettersi. Se è diventato un partito di centro destra sarebbe importante che lo dicesse il segretario per primo”.
Parla anche il leader di Sel, Nichi Vendola, sempre ai microfoni del Gr1: “Credo che la rottura che si è determinata in Liguria abbia un valore nazionale, perché Cofferati è una bandiera per la sinistra, un autentico riformista che oggi svela la natura del Pd di Renzi e cioè un partito che governa con un pezzo del blocco berlusconiano e con politiche di destra, a cominciare dallo smantellamento dei diritti del lavoro”.
Le critiche di Cofferati “sono assolutamente fondate, addirittura opinabili dal punto di vista giudiziario. Ma lo scandalo viene prima, per il tentativo di riprodurre in Liguria il modello delle larghe intese, l’accordo con un pezzo di destra che anche sul piano morale è impresentabile. Questo uccide il centro sinistra. Di qui la scelta coraggiosa di Cofferati di uscire dal partito”, spiega Vendola, che tiene a precisare: “saremmo ben lieti di appoggiare Cofferati qualora decidesse” di candidarsi con una lista della sinistra e di Sel.