MILANO (WSI) – Mentre si avvicina il giorno X sui mercati, con la Bce apparentemente pronta a lanciare il bazooka del QE, i mercati segnano una performance positiva. Il listino Ftse Mib guadagna lo 0,91% in chiusura, attestandosi a 19.659 punti.
“Milano sale in sintonia con gli altri mercati europei anche se i riflettori sono tutti puntati sulle decisioni della Banca centrale europea sul QE”, osserva a Reuters un trader.
Tra gli operatori, tuttavia, sono cresciuti i dubbi sull’efficacia che il piano QE potrebbe davvero avere, soprattutto sulle nazioni più deboli, come Italia e Grecia.
Occhio alle Popolari, che da ieri segnano corposi rialzi. La riforma Renzi sul credito è attesa in giornata, e molte sono le polemiche che associazioni ed esponenti politici stanno manifestando. La prospettiva di una maggiore concorrenza nel settore e di operazioni di consolidamento – che andrebbero a interessare anche Mps e Carige – rendono i titoli appetibili.
Stando alle indiscrezioni stampa Permira è pronta a un’offerta per Icbpi del valore di 2,2 miliardi. In denaro le tre azioniste di Icbpi, Credito Valtellinese (+7,23%), Banco Popolare (+5,67%) e Pop Emilia (+7,12%). Secondo Equita, la plusvalenza per Creval sarebbe di 275 milioni, di 208 milioni per il Banco e di 143 milioni per la Pop Emilia. Mps chiude a +3,15%. Il risiko delle utility mette le ali a Acsm-Agam (+5%) e A2A (+2,2%). Realizzi su Luxottica (-2,4%).
In generale, anche in Europa, sull’indice di riferimento Stoxx Europe 600 Index sono le banche e le società finanziarie che guidano i guadagni tra i 19 principali settori. L’indice benchmark ha segnato un rally +4,5% da quando la Banca centrale della Svizzera ha improvvisamente eliminato il tasso di cambio minimo con l’euro.
“E’ chiaro che il mercato si aspetta una manovra significativa da parte della Bce – ha commentato in un’intervista rilasciata a Bloomberg Alex Scott, vice responsabile della divisione degli investimenti presso Seven Investment Management Ltd – Con l’ottimismo che si sta rafforzando questa settimana sull’arrivo di un pacchetto di stimoli, è cruciale che la Bce segnali che il QE continuerà fino a quando i problemi di crescita dell’Europa saranno risolti. La politica monetaria deve dare un forte contributo in questo momento, al fine di creare un contesto in cui la fiducia possa continuare a riprendersi”.
Al momento Piazza Affari non sconta il taglio delle stime sull’Italia, e in generale sull’economia globale, comunicato dal Fondo Monetario Internazionale, per il 2015 e il 2016.
Sul fronte valutario, l’euro -0,04% a $1,1599. Dollaro/yen +0,82% a JPY 118,51. Euro/yen +0,76% a JPY 137,48. Euro/franco svizzero -1,15% a CHF 1,0088.
Seconda seduta consecutiva di rialzi per i listini asiatici, nonostante il dato cinese sul Pil cinese, che ha destato qualche preoccupazione: Nikkei +2,07%, Shanghai +1,8%, Seoul +0,82%, Sidney -0,03%, Hong Kong +0,90%.
Crollo senza fine per i prezzi del petrolio, con i futures sul greggio -3,10% a $47,18 e il Brent -0,43% a $48,63 al barile. Oro +0,74% a $1.286,40.
(Lna-Dac)