MILANO (WSI) – Piazza Affari in preda ad ampie oscillazioni; dopo aver perso quasi 1 punto percentuale, il Ftse Mib torna a salire e ad accelerare al rialzo nel finale, sui massimi della seduta, per poi chiudere in aumento +1,64% a quota 19.981 punti.
L’entusiasmo per la riforma delle banche popolari si stava appena spegnendo, quando sono arrivate le indiscrezioni su quanto la Bce di Mario Draghi avrebbe deciso di annunciare domani, dopo la riunione del Consiglio direttivo dell’Eurotower e l’annuncio sui tassi di interesse.
Stando a quanto reso noto da Bloomberg, il QE non solo ci sarĂ , ma sarĂ anche piĂą ampio di quanto pronosticato negli ultimi giorni.
Si parla di un maxi piano da 1.100 miliardi di euro, spalmato nell’arco temporale compreso tra il prossimo 1° marzo e la fine del 2016. Il QE assumerebbe molte delle caratteristiche delle manovre di quantitative easing della Fed, in quanto avverrebbe su base mensile, per un ammontare di 50 miliardi di euro.
Il 93% degli analisti interpellati da Bloomberg aveva già previsto misure superiori al mezzo trilione di euro. Non è mancato però il consueto avvertimento contro facili entusiasmi.
Nowotny, membro del Consiglio direttivo dell’Eurotower, ha sottolineato infatti che “domani sarà una giornata interessante, ma non vi eccitate troppo”.
L’economia ha disperato bisogno di un aiuto esterno. Secondo Eurostat, il tasso di disoccupazione è all’11,5% e la crescita è inferiore al +1%. Senza parlare della deflazione in cui è sprofondata la regione. Il calo dei prezzi ha spinto molte famiglie e rimandare acquisti importanti, perché la gente si aspetta un ulteriore calo dei prezzi. In periodo di inflazione negativa, non sono solo i consumi, ma anche l’attività economica e gli investmenti a rallentare.
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Tornando al Ftse Mib, attenzione ancora ai titoli delle banche popolari, che hanno segnato corposi rialzi per due sessioni consecutive e che dopo uno sbandamento durante il pomeriggio sono tornate a salire con forza. BPM +3,39%, Banco Popolare +10,10%, Bper +3,28%. Tra le altre banche Mps +1,43%, Intesa SanPaolo -0,39%, Unicredit +2,40%, Ubi Banca +3,01%.
Con la nuova riforma, 10 banche popolari diventeranno Spa. Per effetto del decreto di emergenza gli adeguamenti si faranno entro 18 mesi, ma diverse le polemiche su un provvedimento che secondo molti finirebbe per creare piĂą danni che benefici e che renderebbe le banche popolari oggetto delle speculazioni sfrenate degli squali della finanza. Intanto, si andrebbe verso la creazione di due Superpopolari.
Tra i singoli titoli spicca il progresso due cifre di Telecom Italia Media , favorito dalle indiscrezioni di un delisting da parte della societĂ madre. STM festeggia intanto la promozione a Buy da parte di Citigroup.
Tra titoli di altri settori scambiati sul Ftse Mib A2A -3,50%, GTech -1,19%, Enel +1,65%, Eni +3,50%, Tod’s +4,44%, Saipem +6,6%, Mediaset +2,08%, Yoox -2,47%.
Sul mercato dei titoli di Stato, il rendimento decennale italiano sale all’1,69%. Lo Spread tra Btp e Bund -3,76% dopo le indiscrezioni della Bce, a 125,35 punti base.
In Asia, lo yen in rafforzamento ha penalizzato i mercati giapponesi. La Banca del Giappone ha mantenuto invariata la politica monetaria degli stimoli record, tagliando però le previsioni sull’inflazione core all’1% rispetto al precedente 1,7%. Alzate invece le stime relative alla crescita economica.
Bene invece Shanghai dopo le forti perdite di due giorni fa. Nel frattempo lo yuan sta diventando sempre più “moneta internazionale”.
Tra le materie prime, i futures scambiati a New York +2,35% a $47,60 al barile. Il Brent +1,69% a $48,80. Secondo il ministro del petrolio iracheno “i prezzi hanno raggiunto il livello più basso”.
Dopo i recenti rialzi, l’oro fa dietrofront nel finale, con le quotazioni che scendono -0,33% a $1.289,90 l’oncia.
Sul valutario, l’euro +0,32% a $1,1586; dollaro/yen -0,88% a JPY 117,73. Euro/franco franco svizzero -1,39% a 0,9972. Euro/yen -0,52% a JPY 136,49.
(DaC-Lna)