TORINO (WSI) – Una protesta così Uber non l’aveva mai subita, nemmeno in Germania dove il servizio di trasporto auto ‘abusivo’ è stato messo al bando.
Centinaia di tassisti hanno accerchiato le auto oggetto della protesta all’uscita da un teatro a Torino e non si sono fermati alle minacce e intimidazioni, bensì hanno anche tagliato delle gomme e danneggiato delle vetture.
Al teatro Colosseo di via Madama Cristina andava in scena ieri sera uno spettacolo di Claudio Bisio che era stato pubblicizzato con lo slogan «Trasporto gratis con Uber pop». I manifestanti della categoria di chi è in regola e paga le licenze si sono precipitati in blocco al termine della performance.
La protesta è stata molto animata. I tassisti torinesi, che hanno costretto anche dei passeggeri a scendere dalle auto, dicono che Uber “ci ruba il pane. Sono illegali, non garantiscono la sicurezza dei clienti. E intanto le autorità stanno a guardare”.
La startup offre la possiblità a chi ha scaricato la App di trovare un autista nelel vicinanze e farsi dare un passaggio alla metà del prezzo dei taxi ufficiali. Al termine del tragitto i clienti possono anche lasciare una recensione del viaggio e dell’autista che li ha accompagnati.
La general manager di Uber Italia Benedetta Arese Lucini l’ha definita una intimidazione, non un semplice flash-mob.
Non è la prima volta che in Italia i tassisti si ribellano contro il servizio. A Milano a metà maggio circa duecento rappresentanti della categoria hanno interrotto un incontro al Wired Next Festival in cui era ospite un manager del servizio noleggio auto con conducente.
(DaC)