NEW YORK (WSI) – Il QE della Banca centrale europea? Si tratta di una misura “fortissima” ed “efficace” anche perché l’ampiezza dell’intervento “ha superato di molto le aspettative dei mercati”; ma anche di una misura che rischia di creare bolle sul mercato, inasprendo allo stesso tempo le diseguaglianze tra ricchi e poveri.
E’ quanto pensa George Soros della manovra di acquisto di bond da 60 miliardi di euro al mese fino a settembre 2016, annunciata ieri dalla Bce. “La mia preoccupazione principale che è che tale manovra renderà la divergenza tra ricchi e poveri più grande di quanto lo sia già ”, ha detto alla CNBC il finanziere americano al World Economic Forum di Davos.
“Chi trarrà reale beneficio della decisione di Francoforte sono proprietari di asset. Di fatto i salari rimarranno sotto pressione attraverso la concorrenza e la disoccupazione. E nel lungo termine potrebbero manifestarsi anche rischi seri di reazione sociale”.
Il nodo è dunque legato alla mancanza di “stimoli fiscali” che accompagnano la manovra. Soros ha così messo l’accento su quello che alcuni studi hanno già evidenziato.
L’azione di pura politica monetaria tende a rivalutare gli asset per chi li ha, creando quindi un ulteriore divario rispetto alle classi più povere. E per questo è richiesto un affiancamento di politiche fiscali. (mt)