ROMA (WSI) – In Russia “chi lavora nel governo deve mostrare modestia, non vivere come un re”. La forte crisi economica che si è abbattuta sul paese per le sanzioni imposte dall’Occidente e per il crollo dei prezzi delle commodities ha siglato una nuova era di austerity per il paese. Che deve iniziare, stando al capo dell’amministrazione presidenziale Sergey Ivanov, a partire dal comportamento dei funzionari pubblici.
A breve, ha aggiunto, anche un divieto “di aprire e avere conti in banche estere” e “utilizzare strumenti finanziari esteri” a chi gestisce la cosa pubblica e ai loro dipendenti.
L’operazione anti-corruzione è già iniziata, con i governatori di Novosibirsk e Brjansk che sono stati sollevati dai loro incarichi, così come il governatore di Volgograd, a causa di una errata dichiarazione dei redditi.
Solo nei primi sei mesi del 2014, sono state già state compiute 120.000 ispezioni anticorruzione, e circa 5.000 funzionari hanno risposto per irregolarità.
Intanto il gigante del gas russo Gazprom ha pagato la sospensione delle consegne in Ucarina, uno dei suoi clienti commerciali principali. Il gruppo ha registrato un calo del 61% dei profitti nel terzo trimestre, a 105,7 miliardi di rubli (1,5 miliardi di dollari al cambio attuale). I ricavi sono scesi del 6% anno su anno a 1,133 miliardi di rubli (16,5 miliardi di dollari).
(Lna-DaC)