ROMA (WSI) – Nel 2015 il prodotto interno lordo italiano crescerà dello 0,6%, dopo l’indebolimento del quarto trimestre del 2014 che farà scendere il Pil dello scorso anno dello 0,5%. E’ quanto risulta dalle stime della Commissione europea. Il Pil dell’Italia dovrebbe poi salire +1,3% nel 2016.
La Commissione prevede che il Pil dell’intera area euro cresca dell’1,3%. La cifra è più alta del +1,1% stimato tre mesi fa. Il calo dei prezzi del greggio e il nuovo maxi piano di allentamento monetario della Bce, il quantitative easing, dovrebbe alimentare le attività economiche e la ripresa. Tuttavia l’outlook resta poco incoraggiante.
Giugnono notizie confortanti per il deficit pubblico italiano: la Commissione ritiene che rimarrà sotto la soglia del 3% sia nel 2015 e nel 2016, scendendo rispettivamente al 2,6% e fino al 2% il prossimo anno. Il deficit strutturale, stimato allo 0,9% nel 2014, dovrebbe calare allo 0,6% quest’anno, mentre nel 2016 risalirebbe allo 0,8%.
Il debito pubblico, che ha raggiunto il 131,9% del Pil nel 2014, aumenterà fino a raggiungere il picco del 133,0%, per poi invertire la tendenza e tornare, secondo le stime, al 131,9% del Pil.
Nel 2015, precisa Bruxelles, la crescita sarà “sostenuta solo lievemente da un miglioramento della domanda interna”, mentre un grande contributo arriverà dalle esportazioni, sulla scia del calo dell’euro, del miglioramento della competitività causa il minore costo del lavoro, e dalla crescita della domanda estera.
Risultati migliori potrebbero venire “da un’attuazione riuscita delle riforme strutturali e del Piano Juncker per gli investimenti”, mentre potrebbe influire negativamente “un ritardo nella ripresa della domanda esterna”.
Un problema per l’Italia rimarrà il lavoro: secondo la Commissione, il tasso di disoccupazione sarà pari al 12,8% nel 2015, come nel 2014, e scenderà ma solo di poco, fino al 12,6% nel 2016.
“Dati gli ampi margini di aumento che esistono innanzitutto sulle ore lavorate, l’occupazione dovrebbe aumentare solo lievemente nel 2015 e rafforzarsi mentre la ripresa guadagnerà slancio nel 2016”. E “con l’aumento di persone sul mercato del lavoro, la disoccupazione dovrebbe restare a livelli storicamente elevati”.
(Lna-DaC)