ROMA (WSI) – L’Unione europea ha deciso di sospendere l’entrata in vigore delle nuove sanzioni nei confronti della Russia. E’ quanto ha annunciato Laurent Fabius, ministro degli Esteri francese da Bruxelles, dove si è tenuta la riunione Affari Esteri dei 28. L’applicazione delle sanzioni è stata solo rinviata a settembre, in attesa dell’esito delle trattative per arrivare a una soluzione che fermi l’escalation delle violenze in Ucraina.
Si attende in particolare il tentativo di mediazione da parte del presidente francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel, di dopodomani mercoledì 11 febbraio. I due incontreranno il presidente russo Vladimir Putin e il premier ucraino Petro Poroshenko, a Minsk.
Intanto Merkel è volata a Washington per incontrare il presidente Usa Barack Obama. Tensione sulla possibilità che gli Usa decidano di rifornire l’Ucraina di armi, anche se fonti del governo degli Stati Uniti affermano che nessuna decisione è stata ancora presa. Dal Cremlino arriva nel frattempo la smentita su un presunto ultimatum di Merkel a Putin: ‘Non accettiamo ultimatum da nessuno’
“Il principio delle sanzioni viene mantenuto, ma la loro applicazione dipenderà dalla situazione sul terreno”, ha detto Fabius. “Si farà il punto entro lunedì prossimo”, ha poi aggiunto.
Intanto Manuel Garcia-Margallo, ministro degli Esteri della Spagna, sempre in occasione del Consiglio europeo degli Esteri a Bruxelles ha detto che le sanzioni imposte contro la Russia sono costate all’Unione europea 21 miliardi di euro, sotto forma di mancate esportazioni. “Finora l’Ue ha perso 21 miliardi di euro” e “in Spagna siamo stati duramente colpiti su agricoltura e turismo”.
Arriva anche la notizia della protesta degli imprenditori italiani contro le sanzioni imposte sulla Russia. Per lo meno è quanto ha detto l’ambasciatore russo a Mosca, Sergei Razov, in un’intervista con Ria Novosti.
“Gli imprenditori italiani spesso mi dicono, negli incontri, che le misure restrittive in ambito commerciale imposte al nostro Paese, non corrispondono agli interessi nazionali dell’Italia”, ha detto Razov, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Askanews.
Gli imprenditori italiani, insomma, vorrebbero la revoca delle sanzioni. L’ambasciatore sottolinea infatti che gli imprenditori italiani sono a favore della “abolizione delle restrizioni artificiali in favore della piena cooperazione con Mosca”. Visione peraltro “condivisa da molti rappresentanti della classe politica in Italia”.