MILANO (WSI) – È stata una seduta nervosa per le Borse europee, in attesa di conoscere il destino della Grecia. È il D-Day per l’area euro: è infatti il giorno della risposta dell’Eurogruppo alle proposte di estensione del prestito internazionale da parte della Grecia.
Borsa Milano ha chiuso alla fine in recupero, +0,24% a 21.843 punti. Lo Spread tra Btp e Bund -1,71% a 125,39 punti base. La Germania ha detto no, ma c’è spazio per trovare un compromesso, secondo i mercati. Probabilmente un accordo non verrà raggiunto in giornata, tuttavia, come fanno capire le ultime dichiarazioni dei funzionari Ue. Ed è caos dopo che Bild ha accusato di truffa il ministro delle finanze greco Varoufakis.
La Commissione Ue ha parlato di progressi nelle trattative, ritenendo che se tutti saranno ragionevoli un’intesa sarà raggiunta. Tutto questo mentre continua la corsa agli sportelli delle banche greche. Fonti del settore bancario hanno riferito ai quotidiani greci che 25 miliardi di euro sono stati ritirati dalle banche dalla fine di dicembre, con i flussi in uscita che si sono intensificati questa settimana. Secondo le stesse fonti, un ammontare stimato in 900 milioni di euro è stato prelevato dalle banche greche soltanto nella giornata di martedì. Ed è alert in tutto il mondo, anche la Cina starebbe facendo fronte allo stesso problema.
Adam Myers, numero uno delle strategie valutarie europee per Credit Agricole, ritiene che i mercati siano troppo ottimisti sul raggiungimento di un’intesa tra la Grecia e il resto dell’Eurozona, motivo per cui i cali dell’azionario e della moneta unica non sono più accentuati.
Il governo Tsipras ha detto di aver fatto ogni possibile sforzo per raggiungere un accordo comune benefico a tutte le parti in causa dell’area euro, ma che Atene non può essere costretta a implementare il vecchio programma di bailout, firmato con la troika dei creditori.
In attesa del verdetto, che molto probabilmente non arriverà oggi, sul valutario, euro azzera quasi le perdite e fa -0,04% a $1,1361. Dollaro/yen -0,22% a JPY 118,68. Euro/franco svizzero -0,98% a JPY 1,0686. Euro/yen -0,31% a JPY 134,83. I bond ellenici sono favoriti dalle speranze di un’intesa e guadagnano terreno. I titoli scambiano il 24% sopra la media a 5 anni.
Sul Ftse Mib, focus su Telecom -1,07% dopo la pubblicazione dei conti e la comunicazione del piano industriale; tra le banche svetta Mps, in solido rialzo +6,7%. Tenaris -1,47% sconta l’outlook il 2015. Tra le altre banche Intesa SanPaolo +0,48%, Unicredit +0,60%. Su anche Bper +2,46%, BPM +0,30%, BP +1,6%.
Dal fronte economico, reso noto il PMI dell’Eurozona, ai massimi in sette mesi. Le attività in Germania e Francia hanno mostrato un miglioramento in febbraio. Ora il Pil è visto a +0,3% nel primo trimestre per l’area. Sono calati ancora, oltre le attese, i prezzi alla produzione della prima economia del blocco a 19, la Germania.
Prove di ripresa per l’industria italiana.
L’azionario giapponese, aiutato dalle misure accomodanti della banca centrale e dagli stimoli del governo, sale ai massimi di 15 anni, con l’indice Nikkei che estende i guadagni settimanali con un +0,3%. Il fondo pensione governativo ha dato il via a una camapgna acquisti di titoli azionari invece di investire prevalentemente nel debito.
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In Cina mercati chiusi per il capodanno lunare. Ieri in chiusura l’indice composito del Nasdaq si è avvicinato ai record assoluti realizzati nel marzo di 15 anni fa.
Sul mercato delle materie prime il petrolio si avvia verso la prima perdita settimanale nel giro di un mese. Le scorte americane da record hanno alimentato i timori circa un mercato saturo. I futures sul greggio -1,06% a $50,62. Brent +0,13% a $60,29. Oro +0,02% a $1.207,90. Argento -0,13% a $16,36.
(DaC-Lna)