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Borsa Milano rimonta sul finale. Giù Mps dopo batosta JPM

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MILANO (WSI) – Il piano di riforme del governo greco è stato approvato e la Borsa di Milano, insieme alle altre piazze europee, tira un sospiro di sollievo.

Il listino Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,83% a 22.149,75 punti. L’indice di riferimento Eurostoxx 50 guadagna lo 0,83%. Francoforte fa +0,67% e Parigi +0,65%. Attestatosi a 6.949.63 punti, il listino londinese Ftse 100 ha chiuso ai nuovi massimi di sempre, fort di un progresso dello 0,5%. L’indice di riferimento dell’azionario europeo Stoxx Europe 600 ha corso +12% quest’anno, sulla scia del QE lanciato dalla Bce.

Sul mercato dei titoli di stato, lo spread BTP-Bund a 10 anni si restringe ancora (-3,41% a 114,32 punti base) a fronte di rendimenti decennali che scendono all’1,45%.

Il clima non ha risentito delle parole da ‘falco’ pronunciate da Janet Yellen durante l’audizione al Congresso Usa di due giorni che ha preso il via oggi al Senato. La presidente della Fed ha gettato le basi per un cambiamento di approccio da parte della banca centrale, avvicinando di fatto l’ipotesi di una stretta monetaria verso metà 2015.

C’era grande trepidazione anche per l’evoluzione del caso Grecia: oggi i creditori hanno approvato le proposte per tagliare il debito greco presentate dal governo di Tsipras. Una fonte parla di “valido punto di partenza” per arrivare a una conclusione di successo, ma da Berlino arriva anche la notizia che il parlamento tedesco voterà sull’estensione del bailout venerdì. Anche gli altri parlamenti del blocco a 19 dovranno esprimersi in materia.

È rally sia della borsa di Atene che dei bond greci. In particolare, i rendimenti sui bond a dieci anni sono calati nelle ultime sessioni dal 10,1% al 9,5%. L’indice ATG di Atene vola +7,2%, testa il record dall’inizio di dicembre del 2014, con i titoli bancari +14% circa.

A livello societario europeo, Credit Agricole, seconda banca francese, in calo per l’addio del direttore finanziario, Bernard Delpit. BHP Billiton oltre +3%, dopo che il colosso minerario numero uno al mondo ha riportato utili che hanno battuto le stime degli analisti, e sulla scia dei piani per tagliare le spese sui progetti al minimo dal 2010.

Tra i titoli del Ftse Mib, si spegne il rally di Finmeccanica, che in avvio saliva di oltre +4% dopo che il colosso aerospaziale ha annunciato la vendita di Ansaldo Breda e Ansaldo Sts alla giapponese Hitachi per 809 milioni di euro circa. Il titolo fa poi dietrofront e viene anche sospeso per eccesso di ribasso, per poi segnare una flessione -0,91%. Mps cede l’1,45% dopo la corsa degli ultimi giorni. Il titolo è anche stato sospeso per eccesso di ribasso. Tra i titoli negativi anche Mediaset (-0,65%).

World Duty Free ha registrato un balzo del 6,37% sull’onda lunga di alcune indiscrezioni che la vedono oggetto appetibile di takeover da parte di una determinata società.

Tornando a Mps da inizio mese il titolo ha guadagnato oltre il 50%. A contribuire al balzo, anche la notizia secondo cui, a partire dal prossimo 1° luglio, il Tesoro diventerà azionista della banca senese. Tuttavia oggi pesa la decisione di JP Morgan di tagliare il target price sul titolo da 1 euro a 0,65 euro, reiterando il rating “neutral”.

Il report plaude alla “grande pulizia di bilancio, al miglioramento della copertura dei crediti deteriorati che si è allineata ai grandi concorrenti italiani e alla ricapitalizzazione che dovrebbe aiutare a rinvigorire il capitale”; JPM stima anche una diminuzione più rapida del “costo del rischio”. Il problema, però, è che “i ricavi restano ancora vulnerabili” e inoltre ai valori attuali Mps sconta già in parte eventuali operazioni di M&A.

Sul valutario, euro -0,22% a $1,1310. Dollaro/yen +0,20% a JPY 119,05. Euro/franco svizzero -0,03% a CHF 1,0762. Da segnalare che la valuta europea si è indebolita del 6,3% quest’anno nei confronti del dollaro.

Sul mercato delle materie prime i futures sul greggio rimbalzano dopo un avvio difficile e fanno segnare un +1,13% a $50,01. Brent +1,54% a $59,81. Oro -0,61% a $1.194,55. Argento -1,06% a $16,17.

L’azionario asiatico ha oscillato vicino al massimo in cinque mesi. Nikkei in rialzo +0,74% oltre quota 18.600, al nuovo record in 15 anni; Sidney +0,3% vicino al massimo in sette anni; Seoul +0,4%, Hong Kong sotto pressione con -0,40%, scontando il calo di alcuni bancari come Standard Chartered, -4,4%, e HSBC, -3,4%. Molto bene invece l’azionario di Taiwan, +1% al massimo dal novembre del 2007, sulla scia degli acquisti sui titoli hi-tech.

(Lna-DaC)