ROMA (WSI) – L’Eurogruppo ha approvato il pacchetto di riforme presentato dal governo Tsipras. Atene si è aggiudicata così la proroga di 4 mesi degli aiuti indispensabile per non rimanere senza fondi. Si è conclusa così una maratona di incontri, che ha tenuto con il fiato sospeso tutto il mondo.
“A seguito della teleconferenza dell’Eurogruppo, ora possono iniziare le procedure nazionali per l’estensione del programma sulla Grecia”, ha annunciato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, con un messaggio su Twitter.
La lista di riforme e misure delinata da Atene con una lettera inviata ieri è stata ritenuta “sufficientemente ampia per essere un punto di avvio valido per una conclusione efficace del monitoraggio”.
Focus sulla lettera che il presidente della Bce, Mario Draghi, ha scritto ai ministri delle finanze dell’Eurogruppo. Draghi ha di fatto affermato che la lista delle riforme proposte dall’esecutivo di Tsipras offre un valido punto di partenza per una conclusione del programma di bailout che abbia successo. “Valido punto di partenza” era stata anche l’opinione della Commissione Ue, stando a quanto comunicato da una fonte.
La lettera di Draghi espressamente inviata al numero uno dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem è datata 24 febbraio: “Il mio staff ha rivisto la lista di misure che sono state presentate dalle autorità greche ieri sera. La nostra impressione iniziale è che il documento affronta un ampio range di aree di riforme e, in questo senso, è completo in modo sufficiente da poter essere considerato alla stregua di un valido punto di partenza per una conclusione di successo della revisione. Tuttavia, così come avevamo previsto, non è stato possibile per le autorità riuscire a elaborare proposte concrete e impegni che potessero essere valutati dalle istituzioni, riguardo alla crescita, ai conti pubblici e alla stabilità finanziaria. Visto il poco tempo a disposizione, ciò è comprensibile. Ritengo che sia chiaro che la base per concludere la revisione attuale, e anche per ogni eventuale futuro accordo, sia rappresentata dagli impegni esistenti contenuti nel Memorandum of Understanding and the Memorandum of Economic and Financial Policies (MEFP)”
Continuando: “in questo contesto notiamo che gli impegni descritti dalle autorità differiscono dagli impegni contenuti nel programma corrente (Memorandum) in diverse aree. In questi casi, dovremo monitorare durante la revisione se le misura che non sono accettate dalle autorità (leggi governo Tsipras) saranno sostituite da misure di qualità uguale o migliore per consentire il raggiungimento degli obiettivi del programma. Chiederei anche alle autorità della Grecia di agire velocemente per stabilizzare la cultura dei pagamenti e astenersi da qualsiasi eventuale azione unilaterale”. (Lna)
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Il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem aveva reso noto stamattina che la lista era arrivata “durante la notte”. Dijsselbloem è intervenuto stamattina davanti alla Commissione stessa in un’udienza dedicata al caso greco.
Dijsselbloem ha aperto al cambiamento delle richieste dei creditori stranieri nel piano. Ma prima vanno fatti passi in avanti in termini di riforme. “È ambizione congiunta tornare sulla giusta traiettoria”, ha detto. “Se il governo greco dicesse che non possono più cooperare, anche questa è un’opinione possibile. Adesso spetta all’esecutivo usare questa flessbilità per dare un’impronta politica al programma. Se rispetteranno gli obiettivi principali molti cambiamenti potrebbero essere fatti all’interno del programma”.
Reuters ha pubblicato la lista integrale delle riforme, che include la promessa di andare avanti con le privatizzazioni e rispettare gli impegni presi sul fronte del budget. In patria c’è persino chi ha accusato di ‘tradimento’ Syriza per essersi piegata ai voleri delle autorità straniere, in particolare per le riforme che riguardano le tasse.
Una fonte Ue sentita dall’agenzia Reuters ha definito l’insieme delle proposte “un valido punto di partenza per una conclusione della revisione di successo”. Il funzionario ha aggiunto: “Siamo notevolmente incoraggiati dal forte impegno volto a combattere l’evasione fiscale e la corruzione”.
L’Eurogruppo dovrà valutare le proposte contenute nella bozza, che saranno sottoposte a una eventuale approvazione in teleconferenza.
Una volta passato l’esame dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo, le riforme verranno sottoposte al voto del parlamento tedesco, che si esprimerà sul pacchetto venerdì.
Secondo l’Ansa, che ha avuto accesso alla lista, le misure per affrontare la crisi dei cittadini greci sarebbero nello specifico buoni pasto, per energia e sanità per i poveri, oltre che una possibile estensione dello schema pilota di salario minimo. Il governo ellenico specifica che “la lotta alla crisi umanitaria non avrà effetti negativi per il bilancio”.
Se la lista, che prevede “un nuovo approccio intelligente sulla contrattazione collettiva per bilanciare la flessibilità con l’equità” riceverà l’ok dell’Eurogruppo, Atene potrà beneficiare di un’estensione dei prestiti per altri quattro mesi.
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Il piano ha l’ambizione di aumentare il salario minimo”, che però “sarà fatto in consultazione con le istituzioni europee”. Inoltre l’Iva va rivista, perché non abbia un “impatto negativo sulla giustizia sociale» ed evitare “sconti ingiustificati”. Vanno poi rafforzati i concetti di “frode ed evasione”, vanno sostituite le esenzioni con misure sociali, va assicurato che “tutte le aree della società, specialmente le benestanti, contribuiscano equamente” alla spesa.
Intanto, intervistato dalla rete televisiva Cnbc Adonis Georgiadis, membro parlamentare di Nuova Democrazia, ha accusato Syriza di aver “promesso quasi tutto a tutti”. Aggiungendo: “Non vedo come il programma di bailout possa funzionare con queste misure…la Grecia si trova in una posizione molto difficile”. La realtà è che se vogliamo uscire dalla crisi dobbiamo risolvere i problemi economici e ciò non può avvenire con le cose che il primo ministro Alexis Tsipras sta dicendo”.
(Lna-DaC)