KIEV (WSI) – Più ancora dei separatisti filo russi il vero nemico dell’Ucraina potrebbe essere il Fondo Monetario Internazionale.
Secondo due fonti citate da Bloomberg, infatti, se il conflitto nella parte orientale dell’ex blocco sovietico dovesse continuare, l’istituto di Washington potrebbe smettere di sostenere economicamente il paese fortemente indebitato la cui economia è messa in ginocchio dal conflitto sanguinolento.
Kiev rischia di perdere i 17,5 miliardi di dollari di aiuti concessi dai paesi membri del Fmi. Il programma di 4 anni deve ancora essere approvato dal consiglio direttivo del Fondo, che rappresenta 188 nazioni.
Ottenere il via libera diventa sempre più difficile ora che i ribelli filo russi continuano la loro avanzata. Se dovessero conquistare zone strategiche come la città portuale di Mariupol – evento temuto dal Regno Unito che per questo motivo ha deciso di inviare 75 soldati che avranno il compito di addestrare le forze locali – il Fondo Monetario Internazionale potrebbe chiudere i rubinetti.
Se da un lato l’escalation del conflitto, ormai degenerato in una guerra civile, renderebbe più difficile l’apprrovazione del pacchetto di aiuti, i rappresentanti del Fondo cercheranno in tutti i modi di mantenere finanziariamente in vita il paese dell’est Europa, a meno che non scoppi una guerra aperta e frontale con la Russia in tutta l’Ucraina.
Entrambe le fonti citate dall’agenzia di stampa americana hanno chiesto di non essere nominate perché si tratta di informazioni confindenziali.
Solo il dubbio che i fondi dovessero finire, metterà sotto pressione gli alleati dell’Ucraina. Europa e Stati Uniti si vedranno costretti a offrire supporto finanziario per evitare che Kiev diventi più vulnerabile alle pressioni economiche russe e all’incursione dei separatisti.
Inoltre nel caso in cui il conflitto dovesse intensificarsi, nonostante gli accordi di tregua firmati a Minsk da Francia, Germania, Ucraina e Russia, il governo di Petro Poroshenko farebbe fatica a rispettare gli impegni presi con il Fmi.
Se Kiev dovesse tardare a ripagare i debiti, il Fondo potrebbe stancarsi di essere coinvolto nella crisi umanitaria, politica e diplomatica più grave dai tempi della Guerra Fredda.
Dopo aver avvertito che una guerra in Ucraina sarebbe un evento “apocalittico”, anche se improbabile, il presidente russo ha usato parole pesanti riferendosi alla decisione di Kiev di tagliare le forniture di gas alle zone occupate dai separatisti.
“Puzza un po’ di genocidio”, ha detto Vladimir Putin durante la conferenza stampa tenuta a Mosca al termine del suo incontro con l’omologo cipriota Nicos Anastasiades.
Fonte: Bloomberg
(DaC)