NEW YORK (WSI) – Nemmeno la deflazione, gli elevati tassi di disoccupazione e del debito pubblico hanno dissuaso gli investitori statunitensi dal puntare forte sui titoli azionari d’Europa.
Analisti e imprenditori come Carlo Ferro, chief financial officer di STMicroelectronics, hanno fatto sapere che gli investitori con cui hanno parlato sono intenti ad accumulare in portafoglio azioni e indici di Borsa che sono a buon prezzo rispetto agli altri mercati industrializzati.
“Ho incontrato numerosi investitori – anche negli Usa – e francamente l’idea che mi sono fatto in particolare dall’America è che c’è un incremento netto dell’interesse nei confronti dell’azionario europeo”, ha detto Ferro all’emittente CNBC.
Il top manager del gruppo francoitaliano di semiconduttori dice di vedere segnali di ottimismo circa una eventuale ripresa del settore e dell’economia. Gli operatori di mercato evidentemente “capiscono che i tassi di cambio attuali possono rimodellare la bilancia concorrenziale delle aziende europee” che esportano. Sono in molti gli investitori che hanno ripreso fiducia dopo gli ultimi dati e che sperano nella ripresa della domanda.
Gli indici azionari come l’S&P 500 hanno fatto meglio delle altre Borse l’anno scorso e continuano a inanellare record anche quest’anno. Tuttavia gli analisti, come Peter Oppenheimer di Goldman Sachs, sottolineano come di recente i guadagni stiano procedendo a un ritmo più blando rispetto alle controparti europee.
Ovviamente l’azionario europeo è aiutato anche dal contesto di politica monetaria. A partire da marzo la Bce inietterà nuova liuidità nel mercato, il che ha aiutato l’azionario e ridotto il valore dell’euro nei confronti del dollaro Usa.
L’indebolimento della moneta unica sul Forex ha aiutato i gruppi esportatori europei e così sia il Dax tedesco, sia il Ftse 100 inglese hanno toccato i massimi di sempre due giorni fa.
Fonte: Cnbc
(DaC)