MILANO (WSI) – Borsa Milano peggiora sul finale, con il Ftse Mib che cede l’1,34% a 21.987,18 punti. Sentiment negativo, improntato alla cautela in attesa della riunione della Bce di dopodomani, giovedì 5 marzo. Tra gli appuntamenti cruciali della settimana anche la pubblicazione, venerdì, del rapporto sull’occupazione degli Stati Uniti.
Sul mercato dei titoli di stato, spread BTP-Bund a 10 anni +1,06% attorno a 99 punti base. Tassi sui BTP decennali all’1,35%.
Lo Stoxx 600, indice benchmark dell’azionario europeo, ha segnato un rally +14% nel 2015, riportando l’inizio anno migliore di sempre. Tra i titoli europei, si segnala il calo di Barclays, che cede più del 3%, dopo aver reso noto di aver accantonato altri 750 milioni di sterline per porre fine al contenzioso che la vede accusata di manipolazione sui mercati valutari.
A distanza di giorni dall’accordo raggiunto all’Eurogruppo per estendere i prestiti ad Atene per altri quattro mesi, il problema per l’Europa continua a portare il nome di Grecia. Il ministro delle finanze spagnolo afferma che in Eurozona sono in corso trattative per un terzo piano di bailout che potrebbe avere un valore fino a 50 miliardi di euro, mentre fonti del governo Tsipras affermano che una opzione per non fare default sui prestiti dell’Fmi sarebbe quella di chiedere prestiti ai fondi pensione.
Aumentano i timori degli investitori su uno scenario di rottura dell’euro e di Grexit, e un indice rimette in discussione la convenienza a investire in bond portoghesi rispetto a quelli italiani. In tutto questo, arriva un report che indica che il il debito mondiale è diventato pari a quasi tre volte l’economia.
Tra i titoli scambiati sul Ftse Mib, sotto pressione i bancari: Mps -9,9%, sospesa per eccesso di ribasso sui rumor circa uno scambio azionario da brividi. Tra gli altri titoli FCA vira in rosso dopo aver testato i 14 euro, nonostante i buoni dati sulle immatricolazioni, mentre Luxottica paga la delusione per i dividendi. Il titolo è anche sceso sotto 55 euro.
Dal fronte macro europeo, l’indice dei prezzi alla produzione è sceso in Eurozona per il quarto mese consecutivo; stando a quanto riporta Eurostat, i prezzi sono scesi -0,9% su base mensile nel mese di gennaio, e -3,6% su base annua.
Seduta all’insegna della debolezza per i mercati asiatici. Maglia nera è stata Shanghai, fino a -2,15% nonostante il taglio dei tassi di interesse, per la seconda volta in meno di quattro mesi, deciso dalle autorità monetarie durante il week end. Lo Shanghai Composite Index è sceso -1,1%. A cedere, soprattutto i titoli delle società immobiliari e titoli bancari.
Sidney -0,42%, dopo la decisione della banca centrale Reserve Bank of Australia di mantenere invariati i tassi; una decisione che ha stupito molti analisti. Il costo del denaro è stato lasciato al minimo record del 2,25%. Si sperava in un ulteriore taglio, considerata la debolezza del mercato del lavoro, il rallentamento dell’inflazione e gli utili societari poco convincenti.
Alla borsa di Tokyo, Nikkei 225 piatto, lievemente al di sotto dei massimi degli ultimi 15 anni. Seoul +0,1%, al record in cinque mesi.