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“Nemtsov era ponte Russia-Europa”, parla ministro russo

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ROMA (WSI) – Viene dal mondo degli economisti liberali, è stato vicepresidente della Banca centrale russa, e commenta la morte di Boris Nemtsov, il leader dell’opposizione democratica e liberale ucciso di fronte al Cremlino. “Boris Nemtsov era un uomo davvero coraggioso, diretto. Il nuovo tipo di russo europeo, sapete. Un ponte tra Russia ed Europa. Lo conoscevo da vent’anni, questa è una tragedia personale”. Aleksej Uljukajev, ministro dello Sviluppo economico, arrivato in Italia, a Milano, per tenere una lezione alla Bocconi, afferma che “sta avvenendo qualcosa di anormale. Il livello di aggressività nella società è troppo elevato, è una sfida per tutti. Dobbiamo contrastare questa assurdità, sostenere una collaborazione pacifica”.

Il ministro parla nel corso di un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, ribadendo che comunque “la Russia ha le risorse per sostenere la crisi a lungo” e il suo messaggio di pace riguarda anche l’Ucraina. “Questo è un nostro problema comune e peggiora di giorno in giorno. E quando si diventa nemici e si perde la fiducia, è sempre più difficile sedersi a un tavolo e cercare una soluzione. Ecco perchè è importante che europei e russi si riavvicinino e tornino a comprendersi”.

D’altronde, se l’Ucraina fa fronte a un bel po’ di problemi economici, la Russia non è affatto in buone acque. La giornalista del Sole 24 Ore Antonella Scott fa riferimento alla debolezza del rublo, all’inflazione, e ovviamente alle sanzioni occidentali che hanno colpito Mosca. Ma il ministro vuole trasmettere un po’ di ottimismo.

“La crisi non significa solo tempi duri per le famiglie e le imprese, è anche una sfida. Porta nuove possibilità: la produzione è ridimensionata dalla svalutazione. E queste due cose – la svalutazione che incide sull’inflazione, l’inflazione che cresce – assottigliano ogni giorno i redditi reali, così si riduce la domanda di beni di consumo come motore per la crescita. Ma d’altra parte, poiché diminuiscono i costi di produzione delle imprese, crescono i loro profitti, diventano fonti di investimento. Dobbiamo aumentare le esportazioni nette, soprattutto attraverso le produzioni che sostituiscono l’import. La chiave è aumentare la domanda di investimenti, utilizzare le risorse e la domanda del governo. Naturalmente, sono cruciali i tassi di interesse”.