ROMA (WSI) – “La costituzione di parte civile costituisce un’opzione processuale per la richiesta di danni alternativa rispetto a quella da proporre nella sede civile. Allorché dovessero emergere elementi ulteriori se ne terrà conto”. E’ quanto ha detto il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, parlando alla Camera e rispondendo a una domanda sulla possibilità che il Tesoro si costituisca parte civile nel processo alle agenzie di rating, in corso a Trani.
Padoan ha sottolineato che “gli andamenti di mercato sono influenzati da una molteplicità di fattori, ancor più nel periodo preso in considerazione dal procedimento, per cui è oggettivamente molto arduo, se del tutto possibile, isolare l’effetto specifico indotto dalle azioni di rating sulle quotazioni degli strumenti finanziari”.
Detto questo, “le rilevazioni effettuate nei giorni immediatamente successivi alle date indicate nelle imputazioni non hanno mostrato movimenti significativi di peggioramento né si sono tenute aste di titoli di Stato”.
L’accusa è di manipolazione dei mercati finanziari. L’inchiesta ha cercato di far luce sulle oscillazioni di borsa ritenute anomale tra il 2010 e il 2012 e ha preso il via da un esposto di Adusbef e Federconsumatori. Secondo il pm, alla base delle revisioni al ribasso del rating dell’Italia a cavallo del 2011 ci fu la volontà da parte degli analisti di declassare il Paese e il sistema bancario italiano in assenza di dati oggettivi per farlo.