LONDRA (WSI) – Per una volta Davide ha sconfitto uno dei Golia della finanza. Un piccolo promotore scozzese ha ottenuto una storica vittoria davanti alla Corte Suprema dopo sette lunghi anni di battaglia legale, iniziata dopo che la banca non ha concesso prestito come aveva promesso.
Nel 2007 Derek Carlyle aveva chiesto una linea di credito a Royal Bank of Scotland per comprare un terreno e un’altra somma per promuovere un progetto immobiliare a Geneagles. Carlyle spiegò alla banca che per via di una clausola imposta da Gleneagles, perché il piano andasse in porto era fondamentale avere anche i soldi per sviluppare il progetto e non solo per comprare il terreno.
Durante una serie di colloqui telefonici e in una conversazione orale, i rappresentati della banca avevano assicurato al cliente che il finanziamento sarebbe stato concesso. Tuttavia, RBS non ha mai fornito i soldi e successivamente ha anche intentato causa contro il promotore immobiliare nel tentativo di recuperare la somma prestate per l’acquisto della proprietà terrena.
L’11 marzo del 2015 la Corte Suprema britannica ha dato ragione a Carlyle. Tutti e cinque i giudici dell’alto tribunale hanno votato a favore dell’imprenditore immobiliare che ha dovuto difendersi per vie legali dal 2008.
Quello di Carlyle è solo uno dei tanti casi in cui promotori e imprenditori immobiliari sono caduti vittime della crisi economica scoppiata nel 2008. Durante gli anni che hanno preceduto il crac finanziario le banche facevano a gara per chi riusciva ad aggiudicarsi la concessione di prestiti nel mercato degli investimenti immobiliari.
Una volta scoppiata la crisi, le banche hanno improvvisamente chiuso i rubinetti mandando sul lastrico migliaia di imprenditori. I giudici della Corte Suprema hanno stabilito che nel caso di Carlyle, tuttavia, sussistono prove che dimostrano come la banca avesse offerto una garanzia.
Fonte: MBM Commercial
(DaC)