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Corea teme svalutazione yen: 24esima banca a tagliare tassi in 2015. Guerra valutaria

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ROMA (WSI) – La forza del Superdollaro ha sconvolto e sta indubbiamente ancora sconvolgendo i mercati valutari. Oltre all’euro, che ha bucato anche quota $1,05 nelle contrattazioni asiatiche, e che viaggia al minimo in 12 anni, lo yen ha scontato la forza del biglietto verde, puntando con decisione verso il basso. Il deprezzamento dello yen è stato accolto solo positivamente dal Giappone, che ha sempre puntato molto sull’indebolimento della moneta per sostenere le sue esportazioni.

Ma ovviamente non è solo il Giappone che punta sulle esportazioni; motivo per cui la Banca centrale coreana oggi ha tagliato i tassi con una mossa a sorpresa, portandolo dal 2% al minimo record dell’1,75%, in quella che sembra avere tutti i requisiti per essere una sfifda al suo più grande rivale nell’ambito delle esportazioni.

Lo yen è sceso di fatto a un livello tale che molti, nella Corea del Sud, ritengono che la situazione è simile a quella in cui lo stato erogasse sussidi diretti a favore delle esportazioni.

Dal grafico si vede tuttavia che il won coreano ha reagito per pochissimo. Detto questo, la Banca centrale della Corea del Sud è la 24esima che dall’inizio dell’anno taglia i tassi o adotta politiche monetarie di tipo espansivo.

LE BANCHE CENTRALI CHE HANNO TAGLIATO I TASSI NEL 2015

1) Uzbekistan, 1° gennaio: dal 10% al 9%

2) Romania, 7 gennaio e 4 febbraio: tasso di interesse tagliato di 50 punti base, al minimo record del 2,25%.

3) Svizzera, 15 gennaio: eliminato il tetto massimo euro/franco svizzero. Tassi scendono a -0,75%.

4) India, 15 gennaio e 3 marzo: il paese, a gennaio, sorprende i mercati con un taglio di 25 punti base al 7,75% e segnala la possibilità di abbassarli nuovamente, causa l’indebolimento delle pressioni inflazionistiche. Il 3 marzo porta i tassi al 7,50%.

5) Egitto, 15 gennaio: taglio a sorpresa di 50 punti base, i tassi overnight sui depositi e prestiti scendono rispettivamente all’8,75% e al 9,75%.

6) Perù, 16 gennaio. Anche in questo caso taglio a sorpresa. Tasso di riferimento scende dal 3,5% al 3,25% dopo che il paese registra l’espansione economica peggiore, su base mensile, dal 2009.

7) Turchia, 20 gennaio. Tassi tagliati di 50 punti base, ma a cinque mesi dalle elezioni parlamentari i ministri del governo affermano che la manovra espansiva non è sufficiente a sostenere la crescita.

8) Canada, 21 gennaio. La banca centrale sciocca i mercati tagliando i tassi dall’1% allo 0,75%. Finisce così il periodo di tassi invariati più lungo in Canada dal 1950.

9) 22 gennaio, Bce. La Bce lancia un programma di acquisto di bond governativi che inietterà più di 1 trilione di euro nell’economia dell’Eurozona a partire da marzo fino a settembre del 2016, e forse anche oltre.

10) 24 gennaio, Pakistan. Tassi tagliati dal 9,5% all’8,5%, causa le minori pressioni inflazionistiche dovute al calo dei prezzi del petrolio.

11) 28 gennaio, Singapore. L’autorità monetaria a sorpresa rende la politica accomodante.

12) 28 gennaio, Albania. Tassi tagliati al minimo record del 2% dopo tre tagli dei tassi nel 2014.

13) 30 gennaio, Russia. A sorpresa la Banca centrale taglia il tasso repo minimo a 1 settimana di 2 punti percentuali al 15%, dopo averlo alzato di 6,5 punti fino al 17%, temendo la recessione.

14) 3 febbraio, Australia. Tassi tagliati al minimo di sempre del 2,25%.

15) 4 e 28 febbraio, Cina. Taglia le richieste relative alle riserve minime che devono essere detenute dalle banche, per la prma volta in più di due anni. Successivamente, nel suo secondo intervento di febbraio, la People’s Bank of China taglia i tassi di 25 punti base, riducendo il tasso sui prestiti a un anno dal 5,6% al 5,35% e il tasso sui depositi a un anno dal 2,75% al 2,50%.

16) 19 gennaio, 22 gennaio, 29 gennaio, 5 febbraio. Danimarca, taglia i tassi di interesse quattro volte, in meno di tre settimane, intervenendo regolarmente nel mercato valutario per salvaguardare il rapporto di cambio fisso della corona nei confronti dell’euro.

17) 13 febbraio, Svezia. Taglia tasso repo a -0,1% dallo zero, e annuncia l’acquisto di bond del valore di 10 miliardi di corone svedesi.

18) 17 febbraio, Indonesia. A sorpresa taglia tasso principale di riferimento per la prima volta in tre anni.

19) 18 febbraio, Botswana. Taglia tassi benchmark per la prima volta in più di un anno per sostenere l’economia causa l’allentamento delle pressioni inflazionistiche. Tassi tagliati di un punto percentuale al 6,5%, primo intervento dall’ottobre del 2013.

20) 23 febbraio, Israele. Taglia tassi di interesse di 0,15 punti percentuali allo 0,10%, al fine di stimolare il ritorno al tasso di inflazione all’interno di un target compreso tra l’1% e il 3%, sostenendo al contempo la crescita.

21) 1° marzo, Cina. Banca centrale taglia di un quarto di punto percentuale sia il tassi sui prestiti a 1 anno benchmark, al 5,35%, sia il tasso sui depositi a un anno, al 2,5% (Lna)

22) 4 marzo, Polonia. Il Consiglio di politica monetaria abbassa il tasso di riferimento benchmark a sette giorni di 50 punti base all’1,5%, in linea con le previsioni.

23) Thailandia. 11 marzo. Il tasso di riferimento principale viene abbassato all’1,75%.

24) Sudcorea, 11 marzo. La banca centrale della Corea taglia i tassi dal 2% al minimo record dell’1,75%. (Lna)