NEW YORK (WSI) – Ignorare la sovranità dei singoli paesi membri dell’Unione Europea causerebbe danni irreparabili, secondo gli analisti di Goldman Sachs. Spingere per un’armonizzazione contro la volontà dei cittadini di alcuni stati membri non è consigliabile e forse non è nemmeno desiderabile a questo punto.
Passare a una ulteriore integrazione dopo le iniziative recenti,
“provocherebbe tensioni politiche potenzialmente molto alte”, scrivono gli analisti in un rapporto intitolato “Has the Euro area reached the limit of political integration”?
Secondo gli analisti della banca, una ulteriore armonizzazione dell’area sarebbe una soluzione che va contro ad alcune preferenze nazionali, che variano da paese a paese.
“Non è ben chiaro – si legge sempre nel rapporto – se un’integrazione ulteriore del blocco è fattibile e desiderabile a questo punto”.
Fin dai suoi inizi l’Unione Europea era pensata per svilupparsi e trasformarsi in un’unione ancora più integrata. Ma gli ultimi eventi hanno cambiato le cose.
Le autorità Ue sostengono che per affrontare le sfide internazionali (il peso politico ed economico crescente dei BRICS, ad esempio) e ambientali (come il riscaldamento globale) c’è il bisogno di una ulteriore integrazione politica.
L’Unione Europea potrebbe così parlare con un’unica voce. La stessa crisi del debito nell’area euro ha dimostrato che la struttura esistente è incompleta.
Tuttavia è sbagliato il percorso che è stato seguito verso una maggiore unione. Senza consultare direttamente il parere dei cittadini è stasto introdotto il meccanismo di stabilità europeo, il famigerato fondo salva stati ESM, l’unione bancaria e il programma OMT della Bce.
Senza una ulteriore centralizzazione del potere decisionale a livello europeo, la coordinazione delle politiche rimarrà non ottimale. Ma le decisioni prese ignorando la sovranità delle singole nazioni hanno un costo. E lo si è visto nell’aumento di consensi per i partiti euro scettici e contrari all’attuale struttura dell’Unione Europea e dell’euro.
(DaC)