TRIPOLI (WSI) – Se il governo italiano decidesse di intervenire militarmente in Libia, l’esercito è pronto. Lo ha detto il generale Danilo Errico.
Tuttavia il 61enne capo di stato maggiore dei militari ha espresso delle riserve, aggiungendo che sebbene ci siano azioni diplomatiche in corso, “la situazione è complessa, si sta cercando la costruzione di un consenso internazionale e ogni decisione dipenderà da questo consenso”.
“Ma, ripeto, se il governo dovesse dare il via, noi siamo pronti”, ha detto in una intervista al Corriere della Sera.
“Il tipo di intervento determinerà impiego, armamento, addestramento e composizione delle forze. Non si può dire al buio di cosa ci sarà bisogno. Dipende dalle scelte del governo e dal contesto internazionale in cui un’eventuale azione sarà inquadrata. Io posso solo assicurare che cercheremo di fare ciò che ci sarà chiesto”.
Secondo il presidente del parlamento di Tobruk – città dove ha sede il governo riconosciuto dalle autorità internazionali – l’Italia è una “meta facile” per al Qaida e ISIS.
Aqila Saleh ha chiesto con forza che Roma “giochi il suo ruolo nel togliere l’embargo sull’esportazione di armi verso la Libia e nell’addestrare le nostre forze armate e i servizi di sicurezza”.
L’addestramento potrebbe entrare a far parte dell’eventuale missione da inviare dopo la costituzione di un governo di unità nazionale paventata nei giorni scorsi dal ministro degli Esteri Gentiloni.
Fare entrare armi legali e “contrastare l’arrivo di quelle illegali” è il metodo che propone Saleh, che avverte come i terroristi di Isis e al Qaeda possano passare rapidamente dalla Libia all’Italia.
Fonte principale: Corriere della Sera
(DaC)