ROMA (WSI) – Christine Lagarde, numero uno dell’Fmi, lancia l’avvertimento: i paesi emergenti si preparino alle conseguenze di un aumento dei tassi sui fed funds Usa e all’eventualità di una fuga di capitali che potrebbe verificarsi nel caso in cui la decisione sorprendesse i mercati.
“Ci stiamo avvicinando a un punto in cui, per la prima volta dal 2006, gli Stati Uniti alzeranno i tassi di interesse a breve termine – ha detto Lagarde, parlando da Mumbai – Anche se questo processo sarà gestito bene, la probabile volatilità dei mercati finanziari potrebbe innescare potenziali rischi alla stabilità”.
Lagarde ha parlato insieme al governatore della Banca centrale dell’India, Raghuram Rajan, che a sua volta ha auspicato una maggiore cooperazione tra le banche centrali per proteggere i mercati vulnerabili dalle oscillazioni dei mercati di capitale.
Di fatto, la rupia indiana è stata la prima a crollare quando la Fed ha indicato la volontà di dare il via al tapering, ovvero al processo di riduzione del quantitative easing, nel maggio-giugno del 2013, portando l’India sull’orlo di una crisi”.
Proprio facendo riferimento alla fuga di capitali che colpì gli emergenti nel 2013, Lagarde ha ammesso di temere che “questo potrebbe non essere un caso isolato”. Nel 2013, gli investitori stranieri hanno smobilizzato titoli denominati in rupia per un valore di ben $8 miliardi. Da allora, la Banca centrale indiana ha aumentato le sue riserve in moneta estera al record di $338 miliardi. (Lna)