NEW YORK (WSI) – Effetto Fed sui mercati e seduta in progresso per le principali borse mondiali. Forex schizofrenico, con l’euro che nella giornata di ieri è volato anche a $1,1049, prima di tornare scendere. La banca centrale presieduta da Janet Yellen, che si appresta a mettere la parola fine alla strategia di allentamento monetaria più aggressiva dei 100 anni di storia dell’istituto, ha reso noto che i tassi saliranno, ma con meno urgenza di quanto preventivato nei mesi scorsi.
Piazza Affari ha chiuso con rialzi sopra il punto percentuale con il Ftse Mib a +1,06% e il Ftse All Share a +1,02%. L’andamento e’ stato legato soprattutto ad alcune notizie che hanno spinto Saipem, Pirelli e Enel. La societa’ controllata dall’Eni ha guadagnato il 3,9% grazie alla firma di una jv in China con PetroChina e alle ipotesi di un ritorno di interesse di Rosneft per la quota detenuta dal cane a sei zampe che, a sua volta, ha guadagnato l’1,09%.
Per quanto riguarda Enel (+3,34%), il mercato ha apprezzato i conti 2014 chiusi con un aumento della cedola a 0,14 euro e un indebitamento sotto le attese. Infine, Pirelli ha guadagnato il 3,26% spinta dalle voci di una possibile Opa sulla societa’ che potrebbe essere presentata dagli attuali soci di controllo insieme a un partner asiatico. Debole, infine, Telecom (-0,18%) dopo i conti 2014 chiusi con un utile di 1,3 miliardi, leggermente sotto gli 1,4 miliardi attesi dal mercato
Secondo gli analisti di Wall Street interpellati da Reuters ora una stretta monetaria dovrebbe consumarsi a settembre. Le chance di un rialzo dei tassi prima di fine anno sono scese sotto il 50%. Anche i bond sono richiesti dopo che la Fed ha abbassato le stime sui fed funds a fine 2015 allo 0,625%. In dicembre le stime erano per un valore di 1,125%. E le previsioni su economia ed inflazione sono state riviste in ribasso.
In pratica il braccio di politica monetaria della Federal Reserve ha fatto sapere che i miglioramenti visti nel mercato del lavoro non sono sufficienti a giustificare una stretta monetaria.
Nella due giorni più attesa dell’anno la banca centrale americana ha dunque aperto la porta a una inversione della politica monetaria e a un probabile rialzo dei tassi di interesse. Ma ha al contempo rivisto al ribasso l’outlook sull’economia maggiore al mondo, rendendo meno probabile una stretta entro giugno. Se da un lato è stato messo da parte il termine “pazienza”, al contempo la Fed ha chiarito di non avere fretta di alzare i tassi. [ARTICLEIMAGE]
Sul valutario l’euro, dopo il rally che lo ha portato a mettere a segno nei confronti del dollaro il balzo giornaliero maggiore degli ultimi 15 anni, e’ sostanzialmente stabile a 1,0632 dollari (1,0636 ieri in chiusura) e 128,54 yen (128,61) mentre il rapporto fra dollaro e yen e’ a 120,89 (120,91). Euro/franco svizzero -0,78% a CHF 1,0542. Euro/yen -1,56% a JPY 128,42.
Richieste a Piazza Affari le banche, favorite dagli ultimi dettagli sul piano di prestiti a tassi favorevoli della Bce. Nell’ambito del piano di TLTRO l’istituto centrale di Francoforte ha prestato 97,848 miliardi di euro alle banche, il doppio di quanto atteso. Le banche italiane dovrebbero essersi aggiudicate circa un terzo dei fondi complessivi.
A Milano fari puntati su Enel, i cui utili hanno accusato un calo drastico nell’ultimo trimestre. Il titolo avanza +2,96%, con gli investitori che guardano con favore l’aumento della cedola dai 13 centesimi dello scorso anno a 14 centesmi e il piano industriale che prevede minori rischi e minori costi.
Attenzione rivolta anche a Carige: oggi il cda deciderà di aumentare l’importo dell’aumento di capitale. Su fino al 4,8% Pirelli, in scia a voci di opa.
Chiude in flessione, in scia all’andamento della seduta di oggi sin dall’avvio, lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark tedesco e il pari scadenza italiano (Isin IT0005045270) si attesta al termine degli scambi a 106 punti base, in linea con l’apertura e in calo rispetto ai 113 punti della chiusura di ieri. Anche il rendimento dei titoli a dieci anni e’ in calo e si porta all’1,25% rispetto alla chiusura di ieri all’1,33%. In calo anche lo spread tra Bund e Bonos a 101 punti base, con il rendimento dei titoli spagnoli all’1,20 per cento.
Riguardo agli altri mercati europei, Il Ftse 100 londinese è salito al top intraday di 6.982 punti. Continua la corsa del Dax tedesco con gli investitori che scommettono che un euro più debole alimenterà l’economia e gli utili societari dell’area della moneta unica.
In rialzo l’azionario asiatico, che chiude sui massimi di sei mesi. L’indice MSCI della regione Asia Pacifico guadagna l’1% e va verso i livelli più alti in chiusura dal 9 settembre. L’indice Nikkei ha perso lo 0,35%, Shanghai chiude a +0,15%.
Tra le materie prime oro in progresso dello 0,43% a 1.172,61 dollari l’oncia, argento +0,27% a 15,99 dollari. Il future sul petrolio cede il 2,55% a 43,52 dollari al barile.. Il contratto analogo sul Brent londinese lascia sul campo l’1,86% a 54,87 dollari.
(DaC-Lna)