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Apple, chiusa indagine per maxi-evasione in Italia

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NEW YORK (WSI) – A un anno e mezzo circa dall’avvio delle indagini, la Procura di Milano ha chiuso l’inchiesta sulla presunta maxi evasione fiscale di Apple. L’avviso di chiusura indagini sarà notificato nelle prossime ore a due top manager di Apple Italia: l’amministratore delegato, Enzo Biagini, e il direttore finanziario, Mauro Cardaio sono stati accusati di aver evaso 879 milioni di euro dal 2008 al 2013.

Secondo l’ipotesi accusatoria, la filiale italiana della multinazionale di Cupertino avrebbe commesso l’evasione fiscale plurimilionaria nel quinquennio compreso tra il 2008 e il 2013.

Per l’accusa Apple avrebbe artificiosamente attribuito alla società di diritto irlandese Apple Sales International i profitti generati dall’attività commerciale svolta in Italia. Un escamotage, secondo i pm del capoluogo lombardo, per eludere il fisco italiano e pagare in Irlanda (paese con una pressione fiscale più bassa rispetto a quella italiana) le imposte sugli utili generati in Italia. Anche Michael Thomas O’Sullivan, manager della società irlandese, risulta indagato a Milano.

Quando venne resa nota l’esistenza di questa inchiesta, nel novembre 2013, Apple diffuse una dichiarazione in cui, dopo aver precisato che la società “paga ogni dollaro ed euro delle tasse dovute ed è continuamente oggetto di controlli fiscali da parte di governi di tutto il mondo”, affermava che le autorità fiscali italiane hanno già sottopposto Apple Italia ad audit nel 2007, 2008 e 2009 confermando la piena conformità ai requisiti di trasparenza Ocse. (mt)