NEW YORK (WSI) – Nonostante la crisi, le famiglie italiane continuano a tenere in cassaforte una ricchezza complessiva di tutto rispetto. Secondo un articolo del Sole 24 Ore che riprende dati della Banca d’Italia (2013), il tesoretto finanziario degli italiani ammonterebbe a 3.848 miliardi, che diventano 9.614 includendo gli immobili. Nel frattempo, l’industria del risparmio gestito avrebbe a suo carico 1.675 miliardi di euro da impiegare sui mercati, le assicurazioni 541 miliardi e i fondi pensione 126.
Insomma, mentre ci si lamenta della mancanza di investimenti per via del taglio dei prestiti da parte delle banche tutto si può dire tranne che non ci siano risorse. Il vero problema – ricorda il quotidiano – è che questi soldi sono mal investiti.
Secondo i calcoli del Sole 24 ore, di questa montagna di capitali meno del 10% va infatti a finanziare le imprese italiane e lo sviluppo economico. Il resto finisce in titoli di Stato o all’estero: la ricchezza degli italiani, insomma, serve in minima parte a sostenere lo sviluppo dell’Italia.
Sempre secondo i calcoli del quotidiano economico, “basterebbe che solo un 2,5% aggiuntivo della ricchezza finanziaria delle famiglie finisse anche indirettamente, attraverso le assicurazioni o i fondi) al sistema produttivo italiano, che verrebbe colmato il “buco” creditizio causato dalla crisi: dal 2011 in Italia il credito bancario si è ridotto di 100 miliardi circa, cifra che corrisponde proprio al 2,5% della ricchezza delle famiglie”. (mt)