NEW YORK (WSI) – L’economia americana è cresciuta del 2,2% negli ultimi tre mesi del 2014, sulla scia del balzo più forte delle spese per consumi degli ultimi otto anni. È quanto ha riportato il dipartimento del Commercio Usa, in quella che è stata l’ultima revisione dell’indicatore.
Il dato ha messo in evidenza tuttavia anche che gli utili aziendali sono calati, riportando la performance peggiore, su base annua, dalla recessione. Il rialzo del Pil, +2,2%, è stato inoltre inferiore alle stime di Bloomberg, con la media degli analisti che aveva previsto una crescita del 2,4%. In ogni caso, in generale, le attese erano per una crescita tra l’1,8% e il 2,7%.
In tutto il 2014, l’economia americana è cresciuta a un tasso del 2,4% su base annua, al ritmo più alto dal 2010 e dopo il +2,2% del 2013. I consumi delle famiglie, che incidono per quasi il 70% del Pil, sono stati rivisti al rialzo a +4,4%, riportando per l’appunto la crescita migliore dal primo trimestre del 2006, dunque in otto anni. La revisione al rialzo si spiega con le maggiori spese sul fronte sanitario. Per l’intero 2014, le spese per consumi sono salite +2,5%, ritmo record dal 2006.
Tuttavia, tornando agli utili aziendali, al lordo delle tasse i profitti sono scesi -1,4% dopo essere saliti +3,1% nell’ultimo trimestre, calando -0,2% su base annua. Per tutto il 2014, gli utili aziendali sono scesi -0,8%, soffrendo il primo calo dal 2008.
In rialzo invece i redditi personali, che su base annua sono saliti +4%.
L’outlook per il Pil del 2015 è incerto, sulla scia del balzo recente del dollaro. È improbabile che la performance del quarto trimestre si sia ripetuta nel primo trimestre di quest’anno se si considera che, secondo il modello di previsione della Fed di Atalnta, il Pil Usa starebbe crescendo a un tasso decisamente ridotto, pari allo 0,2%. La media dei 76 economisti intervistati da Bloomberg prevede comunque una crescita per il primo trimestre del 2,2%. (Lna)