NEW YORK (WSI) – Tonfo dei prezzi del petrolio, con i futures sul Wti scambiati a New York che, dopo aver chiuso la sessione della vigilia al massimo del 2015, ovvero a 53,98 dollari, sono stati colpiti da forti sell off nella giornata di ieri.
I contratti futures con scadenza a maggio hanno chiuso la sessione in calo $3,56, o -6,6%, a $50,42 al barile, azzerando del tutto i guadagni riportati nel 2015 e riportando un calo -5,4% dall’inizio dell’anno.
Incidono due notizie: la prima, riguarda la produzione di petrolio dell’Arabia Saudita, balzata al record di semppre. Stando a quanto reso noto dallo stesso ministro del petrolio Ali al-Naimi, l’output è salito a marzo a
10,3 milioni di barili al giorno, in crescita +450.000 barili su base mensile, e superiore al record di 10,285 milioni di barile registrato negli anni 80. Al_naimi ha reso noto che probabilmente la produzione rimarrà attorno ai 10 milioni di barili al giorno, precisando che l’Arabia Saudita è pronta a “migliorare” i prezzi, ma solo se i produttori al di là dell’Opec saranno disposti a fare lo stesso. Anche l’Iraq e la Libia hanno incrementato l’output di marzo, contribuendo all’incremento della produzione dell’Opec che, stando a Olivier Jakob, analista di Petromatrix, si è attestata lo scorso mese a 31,5 milioni di barili al giorno.
Altra notizia riguarda le scorte degli Stati Uniti, che hanno testato un nuovo record, salendo al ritmo maggiore dal marzo del 2001, dunque in 14 anni. Stando a quanto reso noto dall’EIA, le scorte sono balzate a 10.949 milioni di barili, o +2,3%, a 482.393 milioni di barili, nella settimana terminata lo scorso 3 aprile contro un aumento atteso di 3,25 milioni di barili. (Lna)