ROMA (WSI) – Nel mese di marzo l’indice dei prezzi al consumo della Cina è salito +1,4% su base annua, al di sopra delle attese di un rialzo +1,3% (consensus Reuters). Tuttavia, il quadro dell’inflazione, in generale, rimane contrastato, dal momento che l’indice dei prezzi alla produzione è sceso -4,6%, meglio delle stime (-4,8%), e successivo a una flessione -4,8% a febbraio.
I dati avallano le previsioni di nuove misure di allentamento monetario da parte delle autorità di Pechino. “Negli ultimi mesi, la disinflazione è stata una forte preoccupazione. I dati odierni sono positivi, nel senso che l’indice dei prezzi al consumo si sta confermando stabile; ma noi prevediamo che l’indice continuerà a muoversi verso il basso, nel corso dei prossimi 2-3 mesi”, ha commentato in un’intervista rilasciata alla Cnbc Zhu Haibin, responsabile economista Cina e responsabile della divisione di ricerca economica sulla Cina presso JP Morgan.
“In termini di risposta di politica monetaria, stimiamo altre manovre di allentamento monetario”, ha aggiunto l’analisti.
“L’inflazione misurata dai prezzi al consumo è rimasta stabile a marzo, ma noi prevediamo un calo dell’inflazione sul fronte dei prezzi dei beni alimentari, che zavorrerà l’inflazione (generale) nei prossimi mesi”, ha commentato Jlian Evans-Pritchard, economista presso Capital Economics.
Da segnalare che il target prefissato per quest’anno per l’inflazione è del 3%. Nel 2014 l’indice dei prezzi al consumo è stato del 2%, ben al di sotto del 3,5% atteso dal governo. (Lna)