Economia

Grecia, presto Bce potrebbe chiudere rubinetti alle banche

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ATENE (WSI) – La Bce potrebbe presto chiudere i rubinetti della liquidità alle banche greche. Lo scrive Bloomberg citando fonti ben informate.

Gli istituti di credito stanno per finire il collaterale indispensabile per avere accesso al canale di finanziamento di emergenza della Bce (ELA). Le banche fanno affidamento su tali canali per restare finanziariamente a galla.

La banca centrale è preoccupata per l’impasse senza via d’uscita delle trattative sul debito ellenico.

Draghi e i suoi colleghi stanno studiando un modo per interrompere gli aiuti finanziari al travagliato settore bancario greco.

Nel dettaglio lo staff in seno alla Bce ha avanzato una proposta per chiedere maggiori garanzie sul collaterale che viene richiesto alle banche perché possano ricevere prestiti dalla Banca centrale greca.

Anche se le misure non sono ancora state discusse in via ufficiale dal Direttorio della Bce, il board le prenderà in seria considerazione se il governo non dovesse riuscire a convincere i ministri delle Finanze dell’Eurogruppo di essere capace di attuare le riforme che vengono richieste per potersi assicurare nuovi finanziamenti.

Ieri Vitor Costancio, vice governatore della Bce aveva precisato che “in caso di default non c’è un coinvolgimento automatico delle banche, se le stesse non risultano insolventi e i loro collaterali vengono accettati”.

Costanciso ha ricordato che nel plafond di aiuti alla Grecia ci sono ancora 10 miliardi di euro da utilizzare per la ricapitalizzazione delle banche, anche se l’eventuale impiego deve essere sottoposto alla decisione del board della Bce.

Attualmente l’ammontare totale della liquidità garantita dalla Bce alle banche elleniche, ritenute solventi al momento, è di 1,1 miliardi di euro, vicino al 70% del pil della Grecia. Quindi, “è difficile dire che non stiamo finanziando le banche greche”, ha aggiunto, ammettendo però che non può “promettere che finanzieremo la Grecia qualunque sia la situazione”. Secondo Constancio serve, infatti, “guardare alle regole, ai collaterali” che gli istituti di credito possono offrire per ottenere liquidità.

Il tutto mentre il governo greco ha compiuto il primo passo verso l’introduzione dei controlli sui capitali. Un chiaro segnale delle difficoltà che sta incontrando Atene a rifinanziarsi.

(DaC)