Mercati

Borsa Milano oltre +2%. In Europa volumi +36% rispetto alla media

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MILANO (WSI) – Spinti da trimestrali positive e dalla vittoria ampia a sorpresa dei conservatori nelle elezioni del Regno Unito, i listini azionari europei hanno segnato l’incremento più forte dell’anno. L’indice benchmark europeo Stoxx Europe 600 è balzato alla fine della sessione +2,9%, ed è in rialzo +1,4% nella settimana. Focus sul Ftse 100 di Londra, pioggia di acquisti dopo la conferma della vittoria del partito dei Conservatori. Tra i mercati europei occidentali, i migliori sono stati Francoforte e Zurigo. Francoforte ha riportato un rialzo +2,7%, concludendo la migliore settimana in un mese, mentre l’SMI è salito +2,5%, ponendo fine a una flessione durata tre giorni. A Milano il Ftse Mib ha fatto +2,06%, a quota 23.312 punti.

I volumi delle azioni scambiate sullo Stoxx 600 sono stati superiori del 36% rispetto alla media degli ultimi 30 giorni, stando a quanto riporta Bloomberg.

Ha aiutato anche il report Usa sul lavoro, in linea con le attese. Sul valutario, rimbalza il dollaro dopo il forte sbandamento di ieri. L’euro -0,27%, ma aveva testato anche minimi intraday sotto quota $1,12, dopo che ieri era salita oltre $1,13. Dollaro/yen +0,04% a JPY 119,76. Euro/franco svizzero +0,37% a CHF 1,0421. Euro/sterlina -1,64% a GBP 0,7266. Euro/yen -0,29% a JPY 134,47.

Il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti è scivolato ai minimi di sette anni, mentre la crescita degli occupati è rimbalzata. Rimangono stagnanti invece i salari, ultimo tassello che manca per un mercato del lavoro veramente in salute. I segnali nel complesso discreti dovrebbero consentire alla Federal Reserve di non cambiare le proprie intenzioni in materia di tassi di interesse. Gli analisti si aspettano una stretta monetaria a fine anno.

Snobbato il calo inatteso della produzione industriale in Germania. I dati hanno mostrato una flessione dello 0,5% in marzo. È un chiaro segnale di vulnerabilità della locomotiva europea alla debolezza economica generale.

Sul Ftse Mib invariata Azimut; tra le banche Mps -1,33%, Bper -0,06%, BPM +1,53%, BP +0,70%, Intesa +2,34%; tra i titoli di altri settori, Autogrill +1,95%, molto bene Enel dopo i conti con +4%; Eni +2,74%, UnipolSai +3,8%, Snam +3,68%, Moncler +4,50%. I conti hanno premiato anche Mediobanca +4,19% e Telecom Italia +2,02%.

Sul reddito fisso, oggi si è alleviata la tensione, in particolare sui mercati periferici, complice anche l’avvicinarsi di un accordo tra creditori internazionali e governo greco sul debito. Nel fine settimana i negoziati entreranno nel vivo, con Atene che ha tempo fino a lunedì per trovare i soldi per ripagare una tranche da 767 milioni al Fondo Monetario Internazionale.

Il tempo sta per scadere ma il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis è ottimista. Secondo lui sarà raggiunto un accordo entro due settimane.

Lo Spread tra Btp e Bund è scambiato attorno a 113 punti dopo che mercoledì aveva testato i 135 punti base. Il rendimento del Btp decennale rende l’1,72%, in calo.

Dopo la pioggia di vendite abbattutesi su Bund e dollaro i gestori hanno lanciato un avvertimento agli investitori, sottolineando come le due classi di asset non siano più considerabili beni rifugio. Chiunque compri Bond dovrà stare molto attento.
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In ambito di notizie societarie, Mediobanca ha chiusto con i migliori risultati degli ultimi cinque anni. Nei primi nove mesi l’utile netto di gruppo si è attestato a 466 milioni, con un incremento del 18% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. In significativa crescita i ricavi, pari a 1,516 miliardi (+19,5%). Bene sono andate tutte le componenti bancarie.

Telecom ha fatto peggio, con utili pari a 80 milioni e ricavi dell’ordine di 5,1 miliardi (-2,6%). I dati hanno risentito degli effetti connessi all’operazione di riacquisto di obbligazioni proprie nonché delle dinamiche di valutazione del mandatory convertible bond.

Da parte sua Enel ha archiviato il primo trimestre con ricavi in crescita del 9,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa a 19.970 milioni di euro e con un utile netto ordinario salito del 7,3% a 810 milioni di euro.

Dopo l’annuncio di conti positivi, Finmeccanica ha confermato le previsioni per l’intero anno. Il gruppo della Difesa ha registrato un risultato netto ordinario positivo per 4 milioni di euro dopo la perdita di 15 milioni di un anno prima. Utili – e ricavi – in aumento anche per Prysmian.

UnipolSai ha riportato un miglioramento dei profitti netti ma un calo della raccolta. Il primo trimestre si è chiuso con un risultato pari a 310 milioni di euro, pari a una crescita del 66% rispetto all’analogo periodo del 2014.

I mercati asiatici rimbalzano dai minimi di un mese toccati ieri, aiutati dai segnali di un recupero del mercato obbligazionario globale. Chiusura in rialzo per la Borsa di Tokyo con l’indice Nikkei che guadagna lo 0,45% a 19.379,19 punti.

In Cina Shanghai ha archiviato la peggiore settimana in cinque anni. Il governo dovrebbe intraprendere nuove misure di stimolo dell’economia, ma i rischi politici aumentano la possibilità di ulteriori fasi di correzione. Secondo HSBC global asset management “il peggio non è alle spalle per la Borsa cinese, dopo la peggiore tre giorni da giugno 2013”. La correzione viene definita ‘salutare’ per l’azionario.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio Wti +0,81% a $59,42 al barile. Brent -0,26% a $65,37. Oro +0,25% a $1.185,10. Argento +0,72% a $16,42.

(DaC-Lna)