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Borsa Milano +2,2%, accelera dopo parole Lagarde. Mps -1,3%

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MILANO (WSI) – Scatto di reni ulteriore della Borsa di Milano dopo le parole incoraggianti sulla tragedia greca spese dal numero uno del Fondo Monetario Internazionale.

Tonico sin dall’avvio grazie alle dichiarazioni della Bce sul Quantitative Easing e dalle indiscrezioni circa i progressi delle trattative fra Grecia
e creditori internazionali, l’indice FTSE Mib ha trovato la forza per accelerare ancora dopo che Christine Lagarde (Fmi) ha parlato di progressi nei negoziati. La data ultima per stringere un’intesa è il 5 giugno, che rappresenta veramente la scadenza definitiva prima che il governo rimanga a secco.

Il Ftse MIB ha guadagnato il +2,22% a 23.713,26 punti. A livello settoriale Buy per lo più generalizzati, con banche, assicurazioni e titoli legati ai consumi in particolare evidenza. L’indice benchmark europeo Stoxx 600 +1,4%, Atene oltre +2%.

Le promesse sull’arrivo di nuova liquidità hanno scatenao gli acquisti sull’azionario. Le dichiarazioni sul programma di allentamento monetario eterodosso rilasciate da Benoit Coeure, membro del Comitato esecutivo della Bce, hanno avuto effetti immediati sui mercati, alimentando l’appeal dei bond sovrani e degli indici di borsa dell’Eurozona, affossando contestualmente l’euro.

La moneta unica ha anche bucato la soglia di $1,12. Coeure ha reso noto che la Bce accelererà il ritmo del QE, ovvero il piano di acquisto di asset dell’Eurozona, nei mesi di maggio e giugno. L’obiettivo è quello di ovviare al problema della scarsa liquidità che si presenterà nei mesi estivi.

Sul Forex, il tasso di cambio tra euro e dollaro fa -1,40% a $1,1156, soffrendo la perdita più sostenuta in due mesi; dollaro/yen +0,35% a JPY 120,40. Euro/franco svizzero -0,54% a CHF 1,0424. Euro/yen -1,05% a JPY 134,32. Nei confronti della sterlina euro in calo -0,53% a 0,7188.

Nel pomeriggio lo spread BTP-Bund a 10 anni riduce la flessione, rimane in calo comunque -2,64% a 121,52 punti base; i tassi sui BTP decennali scendono -3% all’1,84%. Ribassi anche per i rendimenti del Bund a 10 anni, che crollano del 12% allo 0,57%, per poi ridurre il tonfo e scendere -3,92% allo 0,62%.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio Usa cedono -1,73% a $58,40 al barile, Brent -1,55% a $65,24. Oro -0,94% a $1.216, argento -1,67% a $17,43.

Sul listino Ftse Mib, Azimut sconta le modifiche al patto di sindacato che sottraggono al vincolo di blocco azioni pari all’11,3% del capitale, creando un effetto ‘overhang’ sul titolo. Anche MPS si muove in controtendenza (-1,33%) in vista del prossimo aumento di capitale.

Tra i migliori le big del settore bancario come Ubi Banca e Intesa Sanpaolo. In denaro anche Mediobanca dopo la notizia che Bollorè, in seguito ad acquisti ad inizio anno, ha aumentato la propria quota portandola vicina al limite dell’8% accordato nel patto del 2013.

Tra i titoli positivi ma attivi in altri settori, figurano Luxottica, maglia rosa di giornata, Campari, UnipolSAI e Enel.

In ambito macro non influiscono gli ultimi dati negativi. Ha deluso lo Zew tedesco, su cui pesano le incertezze sul futuro della Grecia. L’indice di fiducia di analisti e investitori del paese è calato a 41,9 da 53,3 di aprile. Le attese degli economisti erano per un risultato di 49 punti.

“La notizia del brutto dato dello Zew è passata in sordina, in un’altra giornata ci sarebbero stati ben altri effetti”, commenta a Reuters un’operatrice, secondo cui sul tema Grecia “vogliono fare passare il messaggio che l’accordo con i creditori sarà raggiunto. Questo alimenta certamente l’ottimismo anche se la situazione è sempre incerta”.

Sullo sfondo, i timori sul futuro della Grecia non si sono allievati del tutto. Juncker nega di aver preparato un piano di compromesso che salverebbe il paese dal default. Detto questo, una rassicurazione è arrivata da Yanis Varoufakis, ministro greco delle Finanze: “Credo che siamo molto vicini (a un accordo)…diciamo tra una settimana”, ha detto al canale televisivo Star TV, stando a quanto riportato da Reuters. “Un’altra valuta non è nel nostro radar, o nei nostri pensieri”.

In ogni caso, è lo stesso ex AD di Pimco e attuale consulente di Allianz, Mohammed El-Erian, ad avvertire che non è la Grecia il fattore di rischio sistemico numero uno per i mercati.

I nuovi record segnati dagli indici Dow Jones e S&P 500 hanno alimentato gli acquisti sui mercati asiatici. Il Dow Jones ha segnato un nuovo massimo assoluto per la quinta volta nel 2015, chiudendo al di sopra del precedente record intraday di 18.288,63. Lo S&P 500 ha chiuso al record per la terza sessione consecutiva, e per la nona volta quest’anno.

Sulla borsa di Tokyo il Nikkei 225 ha testato il massimo in tre settimane, superando la soglia psicologica di 20.000 punti, complice la flessione dello yen sul dollaro. In Cina, lo Shanghai Composite ha segnato un rally superiore a +3%, grazie agli acquisti che hanno interessato i titoli delle società attive nel settore delle infrastrutture, come China Railway Group e China Railway Construction, dopo che Pechino ha approvato un piano del valore di $40 miliardi per la costruzione e il miglioramento delle reti ferroviarie e metropolitane.

In Australia, l’indice S&P ASX 200 in calo, dopo che la banca centrale Reserve Bank of Australia ha diffuso le minute sull’ultimo meeting, che non hanno dato chiare indicazioni sul futuro della politica monetaria. La RBA ha tagliato i tassi all’inizio del mese per la seconda volta nel 2015.

Indice coreano Kospi in lieve rialzo, focus su Samsung dopo che l’appello presentato alla corte federale Usa ha confermato la vittoria di Apple contro il colosso coreano, ma ha modificato parte della sentenza e indicato che il totale ammontare che Samsung dovrà versare sarà ridotto.

(Lna-DaC)