ROMA (WSI) – Per la prima volta le big di Wall Street ammettono le loro colpe. Sei colossi bancari, tra i principali al mondo, hanno deciso di risolvere la causa che li vede accusati di manipolazione dei mercati, attraverso un patteggiamento con le autorità americane e del Regno Unito.
È arrivato l’annuncio che ha confermato le indiscrezioni della mattinata: la chiusura del contenzioso prevede sanzioni per un valore superiore ai $5 miliardi, esattamente per $5,7 miliardi.
JP Morgan, Citigroup, Barclays e Royal Bank of Scotland si sono dichiarate colpevoli di manipolazione sul forex di fronte alle accuse del dipartimento di Giustizia Usa. E si tratta di un evento senza precedenti, con JP Morgan e Citigroup che sono le prime tra le grandi americane, dopo decenni, ad ammettere le proprie colpe.
Un’altra grande banca è UBS, che si è dichiarata colpevole di manipolazione del Libor e che pagherà per questo caso specifico una multa di $203 milioni, stando a quanto reso noto dal dipartimento di Giustizia Usa.
JP Morgan pagherà $550 milioni, mentre Citigroup verserà $925 milioni, entrambe al dipartimento di Giustizia. Royal Bank of Scotland pagherà $395 milioni e ha comunicato licenziamenti, che colpiranno tre dipendenti. Bank of America, colpita con una multa da $205 milioni.
Barclays sarà quella che pagherà il conto più salato. Si tratta di una multa record mai imposta prima da un’autorità di regolamentazione finanziaria del Regno Unito.
La FCA ha detto chiaramente che Barclays ha fallito nel compito di controllare in modo appropriato le operazioni di trading sui cambi. Ciò significa, riporta il Guardian, che ai suoi trader è stata data la possibilità di colludere con i dipendenti di banche rivali. In tutto, la multa a carico di Barclays è di $2,4 miliardi. Il colosso ha intanto reso noto di aver licenziato otto dipendenti, causa la manipolazione dei cambi, in base all’accordo siglato con l’autorità di New York.
Secondo l’accusa dell’autorità FCA, all’interno di Barclays si sono formati gruppi con nome come “I Tre Moschettieri”, che hanno provocato perdite ai propri clienti.
Si parla di “comportamento di collusione, in cui trader di banche diverse, inclusa Barclays, hanno formato stretti gruppi, comunicando attraverso sistemi elettronici di messaggi, incluse le chat”. Nell’accusa si legge che “alcuni gruppi si descrivevano utilizzando altre frasi, come “i player”; in una chat un partecipante si riferiva a se stesso e ad altri come ai Tre Moschettieri e commentava, “We all die together”: Moriremo tutti insieme” (ovvero Tutti per Uno, Uno per Tutti).
Il mea culpa delle banche è strategico, in quanto gli istituti sperano in questo modo di evitare l’interdizione da determinate attività, che potrebbe scattare per i loro illeciti, dichiarandosi appunto colpevoli. (Lna)