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Borsa Milano in lieve rialzo. Euro sotto $1,09, sconta alert Bce e ESM

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MILANO (WSI) – La Borsa di Milano recupera terreno nel pomeriggio e chiude in lieve rialzo, sebbene lontano dai massimi di seduta. Una pioggia di vendite si sta abbattendo da un paio di sedute contro il titolo Mps, all’indomani del lancio dell’operazione di aumento di capitale della banca senese, per un valore di tre miliardi di euro. Il listino Ftse Mib fa +0,18% a quota 23.326,95 punti.

In evidenza il calo continuo dell’euro, che ha bucato anche la soglia a $1,09. Il mercato valutario è nel panico dopo le dichiarazioni del membro della Bce Benoit Coeure. I trader citano anche le parole di Klaus Regling.

Responsabile dell’andamento negativo è infatti anche il numero uno dello European Stability Mechanism, il famigerato fondo salva stati ESM che, in un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Bild, ha affermato che la Grecia rischia l’insolvenza se non si arriverà a un accordo. “C’è rimasto poco tempo… Ecco perchè lavoriamo giorno e notte per un accordo. Senza un accordo con i creditori, la Grecia non riceverà nuovi prestiti. E a quel punto si presenterà la minaccia di insolvenza, e ci sono molti rischi inclusi in questo” scenario.

Al livello più basso di seduta la divisa ha perso anche -0,80% circa nei confronti del dollaro a $1,0895. Al giro di boa ha poi recuperato la soglia a $1,09 e ora segna un ribasso di -0,47%. Acquisti sul dollaro, che si è rafforzato sullo yen fino a JPY 122,75, testando il record dal luglio del 2007 e che al momento sale +0,78% a JPY 122,50.

“I trader che sono tornati con l’apertura di alcuni mercati chiusi ieri per festività stanno accelerando gli acquisti sul dollaro, sulla scia del rafforzamento delle aspettative su tassi sui fed funds più alti negli Usa”, ha commentato in una intervista a Bloomberg Yuji Sato, direttore del mercato forex presso Credit Agricole a Tokyo.

Nella giornata di ieri ha parlato Stanley Fischer, vice presidente della Fed. Fischer ha reiterato che la decisione della Fed di alzare i tassi per la prima volta dal 2006 “dipenderà dai dati” e si tratterà di passare da una “politica monetaria ultra espansionistica a una estremamente espansionistica”, lasciando intendere che la politica monetaria della Federal Reserve rimarrà accomodante.

L’indice Bloomberg Correlation-Weigthed Indexes, che monitora la performance del dollaro nei confronti delle valute dei 10 paesi avanzati, è salito +8,5% negli ultimi sei mesi di contrattazioni. Lo yen ha fatto +3,7%, l’euro -7%.

A sostenere il dollaro, deprimendo contestualmente l’euro, sono oltre le stime sulle prossime mosse della Fed, anche i problemi eterni della Grecia. Focus sulla nota di Barclays: “La saga politica della Grecia rimarrà sotto i riflettori, con l’avvicinarsi della scadenza per i pagamenti all’Fmi. I pochi dati attesi dal fronte macro e la continua incertezza sulla Grecia dovrebbero pesare sull’euro”.

Per Atene il giorno X è il 5 giugno, scadenza per rimborsare una tranche di prestiti ricevuti dal Fondo Monetario Internazionale che, secondo le stesse autorità greche, non sarà possibile in grado di rimborsare.

Non solo: il governo ellenico ha chiesto aiuti finanziari immediati, sia per il rimborso del prestito, che per essere sicuro di riuscire ancora a pagare gli stipendi e le pensioni, stando alle dichiarazioni della vigilia.
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Detto questo, il tweet in allegato è indicativo di come il rapporto eur/usd abbia perso -4% da quando ha parlato Benoit Coeure, membro del Comitato esecutivo della Bce. Polemiche si sono scatenate il giorno dopo il discorso.

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Altro fattore che innervosisce i mercati, è il pericolo di un evento di Brexit: il premier britannico David Cameron ha detto chiaramente a Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, che il paese ha bisogno di un nuovo accordo sull’Europa.

Intanto forte ritracciamento dello spread Bund-BTP a 10 anni, che scende -7,19% a 133,41 punti base: rendimenti decennali -4,68% all’1,8970%. Tassi decennali sui Bund in crescita, +2,70% allo 0,56%.

In Asia, l’indice regionale MSCI Asia Pacific Index ha riportato un trend piatto, scedendo per la prima volta in quattro giorni, sulla scia del calo di Seoul, che ha riaperto le contrattazioni dopo la pausa della vigilia. Tra i dati, il Pil di Singapore, che ha segnato una performance migliore delle attese, salendo nel corso del primo trimestre di un +3,2%, molto più della crescita +1,1%, resa nota con il dato preliminare. Nikkei +0,12%, Hong Kong +1,32%, Shanghai +1,56%, Seul -0,12%, Sidney +0,78%.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio scambiati a New York -0,50% a $59,42, a fronte del Brent -0,55% a $65,16 al barile. Oro -0,80% a $1.195,30. Argento -1,56% a $16,79.

(Lna-DaC)