NEW YORK (WSI) – Per la prima volta dopo circa due anni e mezzo, si riducono il numero di fallimenti. E quanto è successo nei primi tre mesi del 2015 quando, secondo i dati dall’Osservatorio Cerved relativo sono state 3,8 mila le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare, in discesa di 2,8 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2014.
La riduzione più drastica di fallimenti è stata registrata tra le società di persone (-12,9% rispetto ai primi tre mesi del 2014) rispetto alle imprese con diversa forma giuridica. Complessivamente, secondo la fotografia scattata da Cerved, sono 21 mila le imprese che hanno chiuso i battenti nei primi tre mesi dell’anno, tra fallimenti, procedure concorsuali non fallimentari e liquidazioni volontarie, con un calo rispetto allo stesso periodo del 2014 pari al 3,5%.
“Dopo quasi tre anni, i dati relativi alle chiusure sono finalmente positivi – commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved – con un miglioramento diffuso a tutte le procedure che monitoriamo nell’Osservatorio. Chiudono meno imprese e quelle rimaste sul mercato pagano prima i fornitori: con la ripresa già in atto ci aspettiamo nei prossimi mesi un rafforzamento di questo trend positivo”.
Dal punto di vista settoriale, l’industria è il settore più coinvolto dalla positiva inversione di tendenza mentre dal punto di vista geografico, la fotografia scattata da Cerved mostra andamenti divergenti: si osserva un deciso calo dei default nel Nord Ovest (-9%) e nel Mezzogiorno (-4,2%); mentre nel Nord Est i fallimenti sono tornati ad aumentare (+5,1%) rispetto al primo trimestre del 2014.
A livello regionale, sono in particolare quattro le regioni che hanno ridotto sensibilmente il numero di fallimenti: Marche (-25,3%), Toscana (-20,1%), Sicilia e Piemonte (-16,7%). All’opposto, Umbria (+29,7%), Lazio (+22,6%) e Abruzzo (+20,3%) registrano forti aumenti.(mt)