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Immobiliare: bolla Australia, “ma comprate casa”. Bufera su ministro Finanze Hockey

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ROMA (WSI) – Bufera sui social media dopo la frase pronunciata dal ministro delle Finanze australiano Joe Hockey, che ha minimizzato i timori sulla bolla che secondo diversi economisti sarebbe in corso sul mercato immobiliare del paese, rivolgendosi ai potenziali acquirenti di case con le conseguenti parole: “Se il mercato immobiliare di Sidney fosse inaccessibile, nessuno farebbe acquisti”.

“Dunque, il punto di partenza per chi vuole acquistare una casa è avere un buon lavoro. A quel punto, potrete andare in una banca e chiedere un prestito”.

Immediata la polemica su Twitter:

“Quale sarà il prossimo commento di Hockey? Che la gente povera sceglie di essere povera?”, ha commentato su Twitter Peter Murphy, insegnante di Sidney, stando a quanto riportato dalla BBC.

Un altro commento su Twitter è stato: “Forse (Mr. Hockey) dovrebbe vivere con un salario minimo e capire come la gente reale vive”.

Sui social, le parole di Hockey sono state definite “arroganti” e “fuori dalla realtà”, viste le difficoltà che soprattutto i giovani australiani incontrano nell’acquisto di un’abitazione.

Ma il ministro delle Finanze ha rifiutato di scusarsi e ha detto che “comprende benissimo” che le case sono costose.

“Dal mio punto di vista, nel corso degli anni ho capito quanto riuscire ad acquistare una casa, per la gente, possa rappresentare una sfida – ha sottolineato – I tassi di interesse erano molto più alti quando ho acquistato la prima casa, e a quel tempo i prezzi sembravano straordinariamente elevati. Quello che dobbiamo fare è aiutare la gente ad avere posti di lavoro pagati meglio, a prescindere dal lavoro che svolgono”.

Detto questo, lo stesso numero uno della Banca centrale australiana, Glenn Stevens, ha detto, facendo riferimento all’andamento dei prezzi delle abitazioni di Sidney: “Penso che parte di quello che sta accadendo sia folle”.

“Trovo molto preoccupante quello che sta accadendo nel mercato immobiliare di Sidney per un numero di ragioni, molte delle quali non hanno a che fare con la politica monetaria”, ha detto, parlando alla Economic Society dell’Australia. “Penso che sia un problema sociale”.

La contraddizione è che le preoccupazioni non impediranno al banchiere centrale di tagliare ancora i tassi.

“Rimaniamo aperti alla possibilità di ulteriori manovre di politica monetaria accomodante se queste porteranno beneficio alla crescita, in modo sostenibile”, ha detto Stevens. (Lna)